SICUREZZA E DIFESA

L’Europa mette sul piatto 6 miliardi per le Tlc satellitari. Von der Leyen: “Faremo fronte alle cyberminacce”

Si punta alla realizzazione di una costellazione di satelliti per blindare ogni forma di comunicazione dai cyberattacchi e dalle campagne di disinformazione orchestrate da potenze straniere

16 Feb 2022

Nicola Desiderio

L’Unione Europea deve mantenere il suo vantaggio tecnologico e tale necessità è ancora più importante di fronte allo scenario geopolitico che si va configurando sul Continente. Lo sostiene la presidente Ursula von der Leyen la quale indica nello sviluppo congiunto di misure e tecnologie, negli appalti centralizzati e in un approccio convergente nelle esportazioni la strada per mantenere elevati i livelli di sovranità, ricerca e competenza affinché l’Unione sia in grado di affrontare tutte le minacce che minano la sua sicurezza, siano esse convenzionali, ibride, cibernetiche o spaziali.

La Presidente afferma inoltre che gli stati membri “continuano a non rispettare collettivamente il parametro di riferimento del 35% del loro equipaggiamento di difesa totale dedicato agli appalti in cooperazione con altri stati membri”. Il piano per farli investire e creare uno scudo, non solo militare, sempre più forte c’è già e riguarda lo spazio. L’Ue infatti vuole stanziare 6 miliardi di euro per un una rete di telecomunicazioni satellitare ad alta velocità che integri, senza sostituirla, quella terrestre così da coprire interamente ogni angolo dell’Unione e, allo stesso tempo, rendere le telefonate e le trasmissione dei dati assolutamente sicure e impermeabili ai cyberattacchi così come alle campagne di disinformazione.

I 6 miliardi saranno ripartiti in parti uguali tra bilancio europeo, stati membri e forme di partenariato pubblico-privato, dunque con il supporto delle numerose aziende che operano nel campo aerospaziale e delle telecomunicazioni. Secondo i calcoli della Commissione Europea, tale investimento genererà un indotto complessivo compreso tra 17 e 24 miliardi di euro dunque con un fattore di moltiplicazione compreso tra 3 e 4. Con tutti i benefici del caso in termini industriali, di ricerca e di occupazione potenziando asset strategici e offrendo livelli di sicurezza superiori, anche in caso di crisi internazionali.

“La nostra economia sta divenendo sempre più digitale e anche le minacce cyber stanno crescendo. La risposta è nello spazio. Oggi proponiamo un piano per la sicurezza del sistema di comunicazione satellitare. Per comunicazioni governative sicure e connessioni più veloci ovunque” ha commentato la Von der Leyen. Il commissario agli Affari Interni Thierry Breton, autore della proposta, ha inoltre aggiunto: “Lo spazio svolge un ruolo di sempre maggior rilievo per l’Unione: nella vita quotidiana, nella crescita economica, nella sicurezza e nel peso geopolitico”. La nuova rete rivestirà un ruolo strategico anche verso l’Africa, ma alcuni hanno sollevato dubbi sulla sua tempistica, ancora incerta, e sulla compatibilità della nuova costellazione con il ‘green deal’, a causa delle emissioni che un programma di lanci così intenso provocherebbe sul bilancio di CO2.

Su questi temi la Commissione ritiene di potere dare risposte al più presto in modo da dare il via libera al nuovo sistema di telecomunicazioni satellitare la cui discussione è stata portata avanti insieme ad un altro tema caldo che riguarda lo spazio: la crescita dell’affollamento e dei rifiuti. La questione, che trova sempre più spazio sui vari tavoli di discussione, riguarda essenzialmente la sicurezza attuale e futura di tutte le missioni e le iniziative che riguarderanno lo spazio, sia da parte dei governi sia da parte degli attori privati. Da qui l’esigenza di ripulirlo e di regolamentarne l’accesso.

Nei documenti presentati dalla Commissione in sede di relazione, sono stati messi in orbita 11.800 satelliti attraverso 6mila lanci dei quali 4.550 sono operativi, circondati però da un milione di detriti con dimensioni comprese tra 1 e 10 cm. Dunque non grandi, ma altamente pericolosi visto che viaggiano a 25.000 km/h. Tale discussione dimostra ancora una volta l’importanza dello Spazio nei programmi europei e che le questioni di Difesa e sicurezza, riguardanti sia l’Unione sia gli stati che la compongono, si stanno spostando sempre di più oltre i limiti dell’atmosfera, verso la nuova frontiera delle contese geopolitiche e della conquista economica.

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