IL CASO

Pallone spia, Tajani: “Italia lavora a distensione Usa-Cina”

Il ministro degli Esteri: “Non sono state rispettate le regole internazionali. Incidente in un momento delicato per i rapporti fra i due paesi”. Intanto Pechino attacca l’amministrazione Biden a seguito dell’abbattimento e rimanda al mittente le accuse di spionaggio

06 Feb 2023

Paolo Marelli

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Ci sono regole internazionali ben precise per l’autorizzazione al sorvolo, regole che non sono state seguite. La decisione legittima degli Usa di fermare il pallone è stata presa anche per le forti reazioni che questo sorvolo ha provocato nel paese”, dice il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un’intervista a “La Verità”, commentando il caso del pallone spia cinese che ha sorvolato gli Stati Uniti per alcuni giorni e che è stato abbattuto su ordine del presidente americano Biden. 

“L’incidente – continua Tajani – avviene nel momento in cui Usa e Cina lavoravano a un percorso di distensione, con la previsione di un viaggio del segretario Blinken a Pechino che per il momento è stato solo rinviato. L’Italia lavora sempre per un percorso di distensione, che però questa vicenda non agevola”.

Tajani: “Pechino preavvertita, adesso la sua reazione è eccessiva”

“Nel prendere la sua decisione il presidente Biden ha atteso molte ore, per evitare che la distruzione del pallone in volo potesse generare detriti pericolosi che sarebbero precipitati sul territorio americano – spiega ancora il ministro degli Esteri -. Ma nel frattempo la diplomazia americana ci ha assicurato che i contatti con la Cina sono rimasti sempre attivati, Pechino era stata preavvertita dell’azione contro il pallone, e risponde adesso con una reazione eccessiva”.

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Le dure proteste della Cina

La Cina infatti ha presentato proteste formali “al capo dell’ambasciata americana” a Pechino sull’uso della forza contro quello che ha affermato essere un “dirigibile senza pilota civile” per usi civili sullo spazio aereo degli Stati Uniti, abbattuto dai militari Usa perché considerato un mezzo per lo spionaggio. 

Il viceministro degli Esteri cinese Xie Feng, si legge in una nota, ha sottolineato che “il dirigibile senza pilota civile cinese è finito nello spazio aereo statunitense a causa di incidenti e inconvenienti causati da forza maggiore. I fatti sono chiari e non possono essere distorti o diffamati”.

Gli Usa, continua il comunicato, hanno “gravemente influito e danneggiato gli sforzi e i progressi di entrambe le parti nella stabilizzazione delle relazioni sino-americane dall’incontro di Bali”, a margine del G20 dello scorso novembre, tra i presidenti Xi Jinping e Joe Biden.

Fbi esamina i detriti del pallone spia

La furia della Cina contro la decisione americana di abbattere il pallone-spia è palpabile dal comunicato diffuso da Pechino. Intanto, gli Stati Uniti lavorano al recupero dei detriti del pallone-spia, i cui resti sono all’esame dell’Fbi nei laboratori di Quantico, sull’incidente restano ancora molti punti oscuri. Primo tra tutti il motivo per cui la Cina abbia scelto proprio questo momento di apparente distensione dei rapporti con gli Stati Uniti per lo sconfinamento del suo pallone.

Il braccio di ferro continua

Mentre il capo del servizio meteorologico cinese, Zhuang Guotai, è stato rimosso dall’incarico, Pechino continua a respingere l’accusa che il pallone che ha sorvolato gli Stati Uniti aveva scopi di spionaggio, affermando invece che si trattava di un “dirigibile” per la ricerca meteorologica che era andato fuori rotta. Nel frattempo il “Wall Street Journal” scrive che la Cina aveva già inviato in passato palloni aerostatici ad alta quota per attività di spionaggio ai danni degli Stati Uniti, che però sono stati individuati solo dopo aver lasciato lo spazio aereo Usa. Fonti del dipartimento della Difesa Usa hanno riferito al quotidianoche durante l’amministrazione del presidente Donald Trump, tra il 2016 e il 2020, gli Stati Uniti hanno subito almeno tre intromissioni di palloni spia cinesi analoghe a quella appena verificatasi.

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