IL PROGETTO

L’Esa usa rocce terrestri per ricreare la superficie della Luna

Due centri all’avanguardia dell’Agenzia spaziale nel Regno Unito e in Germania stanno lavorando per sviluppare un ambiente simulato che servirà come terreno di prova per le future tecnologie di esplorazione del satellite naturale e la sua colonizzazione

20 Dic 2023

Paolo Marelli

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Un team di scienziati dell’Esa (l’Agenzia spaziale europea) è andato in una miniera della Groenlandia – gestita dalla società Lumina Sustainable Materials – per dare il via a una collaborazione che porterà alla fornitura di campioni di roccia terrestre con proprietà simili a quelle del materiale presente sulla Luna.

L’équipe era composta da studiosi della Vulcan Facility, situata nel sito dell’Esa nel Regno Unito, e della Luna Facility, situata presso il Centro astronauti europeo dell’Esa in Germania. Entrambi i centri, che saranno inaugurati nel 2024, sostengono i preparativi dell’Agenzia per una presenza umana e robotica sostenibile e a lungo termine sul satellite naturale della Terra.

Tecnologie innovative

Attualmente in fase di sviluppo con il Centro aerospaziale tedesco (Dlr), Luna Facility ospiterà una serie di strutture all’avanguardia, tra cui due banchi di prova che riproducono lo strato di roccia e polvere – noto come regolite – che ricopre la superficie della Luna.

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Vulcan, invece, ospita una collezione di campioni terrestri che simulano la regolite lunare e gli scienziati della struttura utilizzano la loro esperienza in geologia per sostenere lo sviluppo dei due banchi di prova.

Questi ambienti – fa sapere l’Esa – saranno utilizzati per lo sviluppo di tecnologie di esplorazione innovative, comprese quelle che impiegano l’utilizzo di risorse in situ per sfruttare i materiali lunari locali per generare, per esempio, ossigeno, acqua e materiali da costruzione”.

700 metri quadri di superficie lunare

Il banco di prova principale è progettato per riprodurre 700 metri quadrati di superficie lunare. L’altro banco di prova, relativamente più piccolo, simulerà un ambiente polveroso di altopiano lunare, utilizzando circa 20 tonnellate di roccia ignea chiara nota come anortosite.

Il viaggio nella miniera

Il viaggio nella miniera di anortosite Lumina – completato lo scorso ottobre dai membri del team Vulcan, Kamini Manick e Aliz Zemeny, insieme al membro del team Luna, Aidan Cowley – è stato fondamentale per il continuo sviluppo delle strutture Luna Facility.

Durante la visita, i tre studiosi hanno avuto l’opportunità di esaminare esattamente dove e come l’anortosite è stata reperita e lavorata, e ha visto in prima persona le complesse operazioni e le attrezzature necessarie per gestire i grandi volumi polverosi. Inoltre, il viaggio è stato importante per acquisire il know-how relativo alla manipolazione della regolite polverosa.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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