LA SCOPERTA

Marte, la Nasa scova molecole organiche. Possibili tracce di vita?

Per l’Agenzia spaziale americana si tratta di “una sostanza o una struttura che potrebbe testimoniare l’esistenza di vita su Marte nel passato”. Ma servono altre verifiche

16 Set 2022

Paolo Marelli

Marte

Potrebbero esserci segni di vita su Marte. Il rover “Perseverance” della Nasa ha raccolto campioni di molecole organiche nelle rocce del Pianeta Rosso. Per l’agenzia spaziale americana potrebbero essere “una possibile firma della vita”: sarebbero infatti riconducibili “a una sostanza o a una struttura che potrebbe testimoniare l’esistenza di una vita passata sul Pianeta Rosso, ma che potrebbero anche essere state prodotte senza che ci fosse vita”, hanno spiegato gli esperti della Nasa.

“Sono campioni scientificamente eccellenti”

Sebbene non siano vere e proprie molecole biologiche, comprendono una varietà di composti: soprattutto carbonio, idrogeno e ossigeno, ma anche azoto, fosforo e zolfo. Gli esperti del Jet Propulsion Laboratory (Jpl) della Nasa, responsabili dell’attività del rover, hanno precisato che molecole del genere possono essere prodotte da processi chimici che non implicano la presenza di vita. Sono quattro rocce e fanno parte delle 12 raccolte durante l’attività del veicolo, atterrato sul cratere Jezero nel febbraio 2021.

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“Abbiamo scelto di esplorare con Perseverance il cratere Jezero perché pensavamo che avesse le migliori possibilità di fornire campioni scientificamente eccellenti e ora sappiamo di aver inviato il rover nel posto giusto”, ha affermato Thomas Zurbuchen, amministratore per la scienza della Nasa. “Queste prime due campagne scientifiche hanno prodotto un’incredibile varietà di campioni da riportare sulla Terra mediante la campagna Mars Sample Return”, il programma della Nasa e dell’Agenzia spaziale europea (Esa).

Anche in passato trovate altre molecole organiche

Non si tratta delle prime molecole organiche scoperte sul Pianeta Rosso: già nel 2012 e poi nel 2018 e nel 2021 un altro rover della Nasa, “Curiosity”, aveva scoperto sul suono marziano molecole che contenevano elementi “comunemente associati alla vita”. Ma pure in quel caso, i responsabili della missione furono prudenti e fecero notare che potevano “essere associati anche a processi non biologici”.

Il cratere Jezero è il luogo giusto dove cercare

Le ultime quattro, raccolte nella zona del delta dell’antico fiume, fanno invece parte della seconda parte della campagna di raccolta dei campioni e contengono molecole organiche. Questa nuova scoperta conferma che il cratere Jezero è uno dei luoghi di Marte più suggestivi per la ricerca della vita passata perché circa tre miliardi e mezzo di anni fa ospitava un grande lago nel quale confluiva un fiume.  Le ultime quattro rocce collezionate da Perseverance a partire dallo scorso 7 luglio sono sedimentarie, diverse da quelle ignee che da circa un anno ha cominciato a raccogliere in un altro punto del cratere Jezero.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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