“È motivo di orgoglio vedere, quando io entro al centro, che non si parla solo italiano, ma si parla inglese. Vedo colleghi che vengono da tutte le aziende primarie europee e internazionali del settore spaziale, questo rappresenta sicuramente un polo di aggregazione dell’industria spaziale in Abruzzo. La space economy rappresenta sia per l’Italia che per l’Europa e in tutto il mondo un momento di crescita economica e averlo qui, nella piana del Fucino, per noi è motivo di orgoglio”.
Così il vice president operations di Telespazio, Andrea Cardellicchio, intervenendo all’Abruzzo Economy Summit a Pescara.
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Frontiera tecnologica
“Dal 1963 abbiamo cambiato pelle diverse volte – aggiunge – Telespazio nasce per favorire le comunicazioni spaziali, quindi i primi esperimenti per mettere in collegamento gli Stati Uniti con l’Europa in sostituzione dei cavi sottomarini che erano assolutamente inaffidabili all’epoca. Dagli anni ’60 siamo andati avanti sempre sulla frontiera tecnologica, adesso dal centro spaziale, oltre a offrire servizi di telecomunicazione, siamo in grado di controllare satelliti, anche nelle fasi più delicate”.
L’eccellenza del Fucino
“Dal centro spaziale del Fucino – spiega ancora – noi generiamo il messaggio di navigazione di Galileo, quindi il cuore del sistema di posizionamento europeo, elemento fondamentale della sovranità europea, perché ci affranca dalla schiavitù degli altri sistemi, e riceviamo le immagini di osservazione della terra. Siamo presenti su tutti e quattro i domini classici dell’industria spaziale, appunto la navigazione, le telecomunicazioni, l’osservazione della terra e le operazioni satellitari”.
Prime contractor dell’Esa
“Ovviamente guardiamo anche al futuro, non ci fermiamo solo a questi quattro domini – continua Cardellicchio -. Siamo già presenti in programmi internazionali che pensano all’esplorazione dello Spazio, in particolare della luna. Telespazio è il prime contractor di un progetto dell’Agenzia spaziale europea che si occupa di fornire ai futuri rover ai futuri lander, i futuri astronauti, esploratori che andranno sulla luna, servizi di telecomunicazione e navigazione. Quello che facciamo qui sulla terra – conclude – ci proponiamo di farlo anche sul suolo lunare”.





