IL PROGETTO

Lanciatori spaziali europei, sale a bordo il Cira

Il Centro Italiano Ricerche Aerospaziali nel consorzio che dovrà fornire un’analisi specializzata ed agnostica che aiuti l’Agenzia a sviluppare tecnologie per l’accesso allo spazio indipendenti, avanzate e sostenibili per poter competere sul mercato globale

26 Giu 2023

Paolo Marelli

PROGETTO ESA REVOLUTE

Sale a bordo anche il Cira (Centro italiano ricerche aerospaziali) di Capua (Caserta) nel progetto dell’Agenzia spaziale europea (Esa) per i nuovi lanciatori spaziali. 

L’Esa infatti ha incaricato il consorzio guidato da Sener di contribuire a definire l’architettura dei futuri sistemi di lancio spaziali europei. Oltre a Sener (attraverso la sua controllata Sener Aerospace and Defence), il consorzio è formato da altre importanti aziende del settore spaziale europeo e centri di ricerca: Beyond Gravity, Dassault, Elecnor Deimos, Pangea Aerospace, Thales Alenia Space Italia, il Von Karman Institute e, da adesso, anche il Cira.

Nuovi lanciatori riutilizzabili

In particolare, il consorzio si occuperà dello studio di fattibilità e delle prove di concetto per lo sviluppo di una nuova famiglia di lanciatori europei riutilizzabili in grado di trasportare sia carichi utili che astronauti e basati su un innovativo concetto modulare che punta al riutilizzo, riducendo al minimo l’impatto ambientale per quanto riguarda detriti spaziali ed emissioni. Tali sistemi di lancio saranno composti da due stadi, entrambi riutilizzabili, con motori a combustibile liquido (concetto chiamato R-Tsto). 

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Tecnologia e procedure operative

Oltre a definire l’architettura di questi sistemi, il consorzio contribuirà alla definizione delle procedure operative e delle tecnologie abilitanti associate, insieme alle nuove strutture di gestione del programma. L’obiettivo è quello di fornire una visione consolidata dell’offerta a lungo termine dei servizi di lancio, massimizzando la copertura degli scenari di missione e dei casi d’uso.

Sovranità spaziale dell’Ue

Il consorzio seguirà la roadmap Esa per il trasporto spaziale dei prossimi decenni (Vision 2030+) e fornirà una visione specializzata, agnostica e complementare rispetto alle tecnologie disponibili sul mercato, offrendo un’alternativa indipendente rispetto ad altre soluzioni europee preesistenti. 

L’obiettivo è quello di contribuire alla realizzazione di uno dei principali fondamenti dell’Esa: rafforzare l’indipendenza tecnologica e la sovranità dell’Europa nell’accesso allo Spazio e aumentare la sua competitività complessiva nel settore spaziale.

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