IL PROGETTO

L’industria sbarca nello Spazio: nel 2025 in orbita la prima “fabbrica”

Completamente automatizzata e senza astronauti a bordo, la navicella Rev1 svolgerà missioni per le aziende biotecnologiche, farmaceutiche e agricole. In campo Space Cargo Unlimited e Thales Alenia Space

28 Ott 2022

Paolo Marelli

REV1_Reusable Orbiting Service Module(1)

Sarà la prima fabbrica in orbita. Si chiamerà Rev1 la navicella spaziale automatizzata e riutilizzabile per la produzione industriale direttamente nello Spazio. A realizzarla sarà Space Cargo Unlimited. La società lussemburghese aprirà una sede a Torino nel 2023, con l’assunzione di una decina di addetti. La scelta della città piemontese non è casuale: lì ci sono lo stabilimento e il know-how degli esperti di Thales Alenia Space e lì sarà costruito questo nuovo veicolo spaziale.

Il modulo Rev1 è un progetto nato dall’eredità dei programmi “Space Rider” e “IXV” commissionati dall’Esa (Agenzia spaziale europea) e rappresenterà una svolta per il futuro della Space economy e per la sua crescita. Tanto che, secondo una stima di Morgan Stanley, la produzione spaziale varrà 10 miliardi di dollari entro il 2040. E Space Cargo Unlimited ritiene che, grazie a soluzioni come Rev1, il giro d’affari potrebbe raddoppiare entro il 2035.

Questo innovativo progetto guarda al mercato potenziale delle aziende, in settori come biotecnologie, farmaceutica, agricoltura e nuovi materiali, che siano interessate a produrre e fare sperimentazioni nello Spazio. Rev1 è stato progettato per essere riutilizzabile per un massimo di 20 missioni, non avrà astronauti a bordo e sarà operativo alla fine del 2025. Il veicolo a e i suoi carichi utili rimarranno nello Spazio per una durata di 2 o 3 mesi per ogni missione.

Un futuro migliore per la Terra

Space Cargo Unlimited, fondata nel 2014, è il primo operatore commerciale privato in Europa per la produzione nello Spazio, che apre la strada alla valorizzazione del potenziale commerciale dell’orbita terrestre bassa.

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“Questo è un viaggio incredibile che abbiamo iniziato sette anni fa – commenta Karine Courtin membro del consiglio di amministrazione di Space Cargo Unlimited -. Non esiste un pianeta B, per questo noi vogliamo creare un futuro migliore per la Terra aiutandola ad accelerare la produzione spaziale a beneficio dell’umanità”.

La nuova rivoluzione industriale

Rev1 mette a disposizione una piattaforma accessibile, affidabile e conveniente per la prossima rivoluzione industriale, la cosiddetta “Industria 5.0”. Spiega Nicolas Gaume Ceo e co-fondatore di Space Cargo Unlimited: “Realizziamo una pietra miliare e siamo orgogliosi di averlo fatto grazie alle innovazioni apportate dalla leadership dell’Esa (e dell’Asi) e grazie al sostegno di un partner d’eccellenza come Thales Alenia Space. Insieme, contribuiremo alla nascita di una soluzione commerciale europea capace di sfruttare le opportunità dei test nello Spazio e della produzione spaziale. Rev1 è il risultato finale dei nostri esperimenti spaziali passati. Abbiamo fatto volare carichi utili con i principali operatori spaziali e ora stiamo facendo un ulteriore passo avanti per impegnarci nella nuova rivoluzione industriale spaziale”. “Era mio interesse dare un seguito a IXV, e ci siamo riusciti finanziando Space Rider – aggiunge Johann-Dietrich Wörner, ex direttore generale dell’Esa -. Il prossimo spazio consiste nella commercializzazione di esperimenti cargo in orbita terrestre bassa. La Rev1 di Space Cargo rappresenta esattamente questo obiettivo”.

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