GEOPOLITICA DELLO SPAZIO

OneWeb, in fumo 230 milioni a causa della guerra Russia-Ucraina

Questo l’impatto a seguito delle misure di Roscomos dopo le sanzioni al Paese: cancellato il progetto per la messa in orbita di 36 satelliti con i razzi Soyuz e a ciò va ad aggiungersi l’aggravio dei costi assicurativi. Intanto prosegue il processo di fusione con Eutelsat

06 Set 2022

Nicola Desiderio

OneWeb

OneWeb ha perso 229 milioni di dollari a causa del mancato lancio dei suoi satelliti con i razzi Soyuz russi. Lo riporta l’agenzia Bloomberg precisando che i costi comprendono la perdita di 36 satelliti, che erano stati affidati alla Roscosmos per essere portati in orbita, ai ritardi, all’aumento dei premi assicurativi e alla necessità di affidare a SpaceX e alla Isro il completamento del piano di lanci per la sua costellazione.

Il ricatto russo

Come si ricorda, OneWeb aveva dato incarico all’ente spaziale russo per il lancio di tutti i 648 satelliti previsti nel piano e, dopo il lancio del 10 febbraio con 34 satelliti da Kourou nella Guyana francese, altri 36 satelliti era già stati imbarcati su un altro razzo a Bajkonur, in Kazakhistan. Dopo l’invasione dell’Ucraina e le sanzioni comminate dalle comunità internazionale alla Russia, la Roscomos ha sequestrato i satelliti e intimato a OneWeb che il lancio non sarebbe stato effettuato se le sanzioni non sarebbero state tolte e il governo britannico non avesse venduto le sue azioni all’interno della società di telecomunicazioni con sede a Londra.

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Le perdite di bilancio e i costi straordinari

OneWeb ha comunicato il 3 marzo che non avrebbe accolto le richieste della Roscosmos e ha trovato prima nella New Space India Limited e poi in SpaceX i partner per riprendere il programma di lanci che si è fermato a 428 satelliti e che dovrebbe riprendere nell’ultima parte dell’anno completando il piano di 648 unità per la fine del 2022, come previsto. Ma questo ha avuto evidentemente un costo che si somma ai 390 milioni di perdite denunciati nel bilancio per l’anno fiscale 2021 terminato il 31 marzo scorso con entrate di soli 9,6 milioni di dollari a fronte di ordini per oltre 300 milioni che però non stanno creando ancora flussi di cassa.

Fusione con Eutelsat, fuori tutti

Nel frattempo, si è innescato il processo di fusione con Eutelsat annunciata lo scorso 25 luglio e, stando sempre a quanto riportato da Bloomberg, questa comporterà l’uscita degli azionisti che nel 2020 con un’iniezione di 1,4 miliardi di dollari hanno salvato OneWeb dalla bancarotta ovvero il gruppo indiano Barthi Enterprises, la giapponese Softbank, il chaebol coreano Hanwha e la Hughes Network Systems insieme al governo britannico che invece manterrà le proprie quote (17,6%). Tutto da verificare l’impatto che le perdite operative di OneWeb avranno nel processo di fusione con Eutelsat – che già detiene il 23% della società londinese – per la quale è stato stimato un valore di transazione pari a 3,4 miliardi di dollari.

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