LO SCENARIO

Space economy, ripartono gli investimenti ma diventano più “selettivi”

Nel primo trimestre 2023 toccato il livello più basso dal 2015: “appena” 2,2 miliardi le risorse in campo. Ma il venture capital si starebbe rimettendo in moto assestando il tiro: focus sui progetti più innovativi e round meno corposi. In Europa la ripresa più consistente

09 Giu 2023

Paolo Marelli

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Dopo una recente flessione, ci sono segnali di ripresa negli investimenti spaziali, ma analisti e investitori vedono un nuovo focus su round più piccoli e più selettivi.

Gli investimenti nel settore spaziale sono diminuiti negli ultimi trimestri a causa di fattori quali l’aumento dei tassi di interesse e la scarsa performance di alcune società del settore. Un recente rapporto di Space Capital ha calcolato che nel primo trimestre del 2023 sono stati investiti 2,2 miliardi di dollari in società spaziali, il totale trimestrale più basso dal 2015.

Finanziamenti in ripresa

Tuttavia, i relatori del recente evento “Investing in Space” del Financial Times hanno affermato che ci sono segnali di ripresa. “Sembra che il vento sia girato”, dice Chad Anderson, fondatore e managing partner di Space Capital.

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“Vediamo sicuramente una ripresa nel mercato in termini di finanziamenti”, afferma Thomas Felix Baden, socio amministratore e co-fondatore di Neventa Capital. I dati mostrano che, in Europa per esempio, finora ci siano stati più investimenti nel 2023 che in tutto il 2022.

Ma investimenti più selettivi

Vaibhav Lohiya, amministratore delegato e responsabile globale del settore space banking di Deutsche Bank Securities, ha convenuto che ora ci sono più finanziamenti disponibili per le società spaziali dopo la frenata dello scorso anno. Ma con qualche novità: “Gli investitori stanno iniziando a diventare più selettivi”, spiega, con maggiore interesse a sostenere “category leaders” che possono offrire rendimenti a breve termine, piuttosto che “opportunità al chiaro di luna”. I round di investimento stanno diventando più piccoli, aggiunge Lohiya.

Legato a questa selettività c’è un maggiore controllo da parte di società in cerca di finanziamenti. “Il sentiment è davvero cambiato”, sostiene Marc Robbins, direttore di Barclays Corporate and Investment Bank.

Il fallimento Virgin Orbit

Secondo Anderson, questo cambiamento è anche legato al fatto che alcune aziende, che sono diventate pubbliche negli ultimi due anni attraverso fusioni con società di acquisizione per scopi speciali (le Spac), hanno poi deluso le attese. Basti citare tra le società che hanno utilizzato le Spac, ottenendo però scarsi risultati, Virgin Orbit, con il suo recente e traumatico crac.

Anderson ha sostenuto che molte delle società che sono diventate pubbliche tramite Spac non erano pronte a farlo. “Queste società non erano pre-profit – puntualizza -. Tante di esse non erano nemmeno pre-revenue. E abbiamo visto molte di loro fallire”.

Il caso (positivo) in Giappone

Alcune società hanno fatto meglio a quotarsi in modi più tradizionali, come un’offerta pubblica iniziale (Ipo). Come ha fatto la società giapponese di lander lunare ispace alla Borsa di Tokyo lo scorso aprile. Quella è stata la prima Ipo di una società spaziale in Giappone, osserva Atsushi Mizushima, partner di Nishimura&Asahi: “La gente inizia a credere che l’industria spaziale stia crescendo”. E questa quotazioni “ha avuto un’ottima influenza sul mercato dei capitali”.

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