L’industria spaziale e satellitare scalda i motori in vista di una trasformazione profonda nel corso del 2026. A delinearla è un’ampia indagine del sito Via Satellite, che analizza il settore e che ha raccolto le opinioni dei principali protagonisti commerciali, regolatori e militari: il risultato è un elenco di dieci tendenze tecnologiche e strategiche destinate a cambiare il volto dello “space business”.
Indice degli argomenti
Direct-to-device
Un cambiamento significativo riguarda la crescente convergenza tra il mondo delle telecomunicazioni tradizionali e quello satellitare: servizi “direct-to-device” (D2D) offerti da operatori terrestri già consolidati e da produttori di terminali stanno facendo decadere la divisione tra segnali “da terra” e “dallo Spazio”.
Le nuove reti – ibride, terrestri e non terrestri (Ntn) – promettono di trasformare il modo in cui le persone si connettono, portando la copertura ovunque, anche dove le infrastrutture tradizionali non arrivano.
AI protagonista
Sul fronte tecnologico, è l’intelligenza artificiale a dominare la scena. Non più semplice supporto, ma cervello operativo: dalle decisioni su switching automatico tra operatori satellitari, al monitoraggio in tempo reale di anomalie o traffico, fino all’analisi in tempo reale di immagini e dati raccolti dallo spazio. In questo nuovo paradigma, i satelliti non si limiteranno a osservare la Terra: impareranno a “interpretare” e consegnare informazioni già strutturate.
Maggiore manovrabilità
Un’altra tendenza dirompente è la spinta verso una maggiore manovrabilità degli oggetti in orbita. Il 2025 ha registrato dimostrazioni di “dogfighting” spaziali, manovre complesse e programmi di rifornimento orbitale: segni che mostrano come lo spazio stia diventando un teatro operativo dinamico, non più statico.Questo implica anche una nuova attenzione alla sostenibilità e alla durata delle missioni, favorendo satelliti modulari e “riparabili” in orbita.
Sovranità spaziale
Alla base di molte di queste evoluzioni c’è il concetto di “sovranità spaziale”: nazioni e blocchi regionali riscrivono le logiche di accesso e controllo delle infrastrutture satellitari e dei dati. Il 2026 vedrà l’emergere di iniziative volte a garantire che dati e servizi orbitanti siano gestiti da entità nazionali o regionali, in un contesto geopolitico sempre più competitivo. In questo quadro, per l’Europa sarà decisivo il ruolo di programmi come IRIS2, accompagnati da piani nazionali su larga scala da parte di Stati come Germania e Francia.
Lanci spaziali
Infine, un capitolo essenziale sarà quello relativo al mercato dei lanci spaziali. Il 2025 ha visto progressi nell’industria dei razzi riutilizzabili e nell’aumento dell’offerta complessiva, aprendo la strada a un’erosione dei colli di bottiglia storici che limitavano la capacità di portare nuovi satelliti in orbita.
2026: si volta pagina
Il 2026 potrebbe dunque essere l’anno in cui tutto cambia: dalle modalità con cui le persone si connettono, a come governi e imprese gestiscono la sicurezza, i dati e le infrastrutture spaziali; dal ciclo di vita dei satelliti all’equilibrio globale delle potenze. In questo contesto, l’industria – e di riflesso anche la politica – sono chiamate a riscrivere le regole, abbracciando un paradigma in cui lo spazio non è solo il dominio dei soggetti storici, ma un terreno competitivo e strategico sempre più complesso.






