IL PROGETTO

Voli suborbitali, Italia in rampa di lancio con Virtute-1

L’addetto spaziale dell’Ambasciata d’Italia a Washington, Aniello Violetti ha annunciato che la missione partirà entro l’anno. Sulla navetta Virgin Atlantic un equipaggio tutto tricolore. La collaborazione con gli Usa cruciale per il posizionamento geopolitico del nostro Paese

08 Mar 2023

Nicola Desiderio

SpaceShip Two Virgin Galactic

Il primo volo suborbitale italiano si svolgerà probabilmente entro l’anno e la missione si chiamerà Virtute-1, sarà competenza dell’Aeronautica Militare e il Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), avrà luogo allo Spaceport America nello stato del New Mexico e si svolgerà con la navetta SpaceShipTwo fornita dalla Virgin Atlantic.

L’accordo del 2021

Lo ha dichiarato all’agenzia di stampa Ansa l’addetto spaziale dell’Ambasciata d’Italia a Washington, Aniello Violetti, a margine della Conferenza delle Addette e degli Addetti Scientifici e Spaziali 2023 organizzata nell’Università da Padova dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Il volo fa seguito ad un accordo stabilito tra la stessa Aeronautica Militare e il Cnr del 2 febbraio del 2021.

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L’accordo del 2019

A firmarlo furono l’ex astronauta e generale di brigata aerea, Roberto Vittori, ed il direttore del Dipartimento Ingegneria, Ict e Tecnologie per l’Energia e i Trasporti, Emilio Campana. La sigla, a causa della pandemia di Covid-19, avvenne in forma digitale disgiunta e rientra all’interno di un accordo commerciale tra l’Aeronautica Militare e Virgin Galactic del 2 ottobre 2019 per condurre voli suborbitali.

Agganciare i voli suborbitali

L’obiettivo era ed è quello di avviare il processo di avvicinamento a questa nuova forma di volo che avrà riflessi sia sul versante militare e scientifico sia su quello civile e turistico, ma anche industriale e strategico visto l’interesse della Virgin Atlantic a sfruttare in prospettiva lo Spazioporto di Grottaglie e quello dell’Italia, per agganciare questo nuovo campo alla space economy nazionale e farne un punto di forza del futuro.

Esperimenti nella microgravità

L’accordo del febbraio 2021 prevedeva l’effettuazione del primo volo suborbitale nel corso dello stesso anno, ma le condizioni pandemiche e i noti problemi tecnici legati allo sviluppo del velivolo lo hanno rinviato di due anni. Come previsto, servirà a condurre 14 esperimenti multidisciplinari (4 medici e 8 tecnologici) in condizioni di microgravità. Tra le discipline coinvolte previste vi sono medicina, fisica dei fluidi, fisiologia e materiali avanzati.

L’equipaggio Aeronautica-Cnr

Su questo punto Violetti è stato generico, ma è probabile che il programma di lavoro formulato originariamente sia confermato. Confermati anche i nomi dell’equipaggio che saliranno a bordo dello SpaceShipTwo: sono il colonnello Walter Villadei, il tenente colonnello Angelo Landolfi e l’ingegner Pantaleone Carlucci, del Cnr. Saranno loro ad essere ricordati come i primi italiani ad aver condotto un volo suborbitale.

Entro la fine del 2023

Il primo volo istituzionale su una navetta privata potrà avvenire probabilmente entro fine 2023. Sarà un volo suborbitale tutto italiano, con diversi esperimenti a bordo, e il lancio è in programma da Spaceport America nel Nuovo Messico”, ha dichiarato Violetti all’Ansa parlando anche delle attività portate avanti dall’Italia con gli Usa nel campo spaziale e sui loro riflessi industriali, scientifici e strategici.

La corsa verso lo spazio “privato”

“l’Italia è stata il primo paese europeo a firmare gli Artemis Accords con la Nasa nel 2020 – ha ricordato ancora – e ha una capacità manifatturiera importante, considerando che il 60% della Stazione Spaziale Internazionale è stata costruita in Italia (i moduli pressurizzati, i nodi e la Cupola, da Thales Alenia Space Italia, ndr). Questo ci permette di avere un ruolo da protagonisti in questa corsa dei privati”.

Lo spazio per la geopolitica

Violetti ha poi ricordato l’accordo tra il Ministero della Difesa e Axiom per la formazione e l’impiego di un nostro astronauta, il coinvolgimento sul programma Artemis per tornare sulla Luna e i settori che stanno tirando più di tutti dall’altra parte dell’Atlantico. “Si sta spingendo per le orbite basse. In particolare negli Stati Uniti c’è una competizione molto forte su quattro stazioni spaziali commerciali. È un momento decisamente interessante e importante, non solo legato alla collaborazione industriale, ma anche al posizionamento geopolitico del nostro Paese, che è fra i primi al mondo nello Spazio”.

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