IL PROGETTO

Asi e Politecnico insieme per estrarre ossigeno sulla Luna

La collaborazione mira a sviluppare Oracle, un impianto che “lavora” la regolite lunare secondo un processo già studiato e in parte verificato in laboratorio dal gruppo Astra dell’ateneo

26 Lug 2023

Paolo Marelli

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Per rendere possibile una presenza di lunga duranta dell’uomo sulla Luna, Agenzia spaziale italiana (Asi) e Politecnico di Milano hanno siglato un accordo su un ambizioso progetto da sviluppare e validare: si tratta di Oracle, (Oxygen Retrieval Asset by Carbothermal-reduction in Lunar Environment), un impianto che consente l’estrazione di ossigeno dalla regolite lunare, basandosi su un processo già studiato e, in parte, verificato in laboratorio dal gruppo Astra dell’ateneo milanese. 

Al lavoro per colonizzare la Luna

La regolite è l’insieme di rocce frammentate che ricoprono la superficie della Luna. Adesso, sotto la guida di Asi, si intende attuare entro la fine di questo decennio una validazione nell’ambiente operativo di destinazione, cioè sulla superficie della Luna.

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Con la firma di questa intesa Asi e Politecnico hanno preso l’impegno a collaborare già in queste fasi iniziali di progettazione e definizione degli aspetti di interfaccia verso il lander che ospiterà una versione preliminare dell’impianto. 

A questo si aggiungeranno nel corso dei prossimi anni le attività di sviluppo che saranno affidate a un ulteriore partner, questa volta industriale. L’obiettivo è la realizzazione di un dimostratore da poter lanciare entro il 2028, sfruttando una delle opportunità di volo commerciali tra quelle attualmente in via di sviluppo in diversi Paesi.

Progetto di respiro globale

“L’In Situ Resources Utilization, cioè l’estrazione e lo sfruttamento delle risorse sul posto, è una capacità chiave per l’esplorazione sostenibile come quella che stiamo pianificando per la Luna – spiega Raffaele Mugnuolo responsabile unità esplorazione, infrastrutture orbitanti e di superficie e satelliti scientifici dell’Agenzia spaziale Italiana -. In questo senso, contiamo che il progetto Oracle si riveli di interesse globale in una prospettiva futura e che consenta all’Italia, tra i primi al mondo, di detenere una tecnologia strategica. In questa nuova stagione di ritorno alla Luna, il nostro Paese si sta preparando al meglio per essere presente e Oracle ci darà l’opportunità di consolidare il ruolo di primo piano in programmi di ampio respiro come Artemis”. 

Percorso virtuoso di ricerca

“Il progetto Oracle rappresenta uno percorso virtuoso di ricerca e sviluppo tecnologico che dimostra come l’innovazione si possa concretizzare attraverso azioni sinergiche di realtà complementari come l’Università, l’Agenzia Spaziale Italiana e, in futuro, il comparto industriale nazionale – afferma Michele Lavagna, responsabile scientifico del progetto per il Politecnico di Milano -. Oracle è un’ulteriore conferma delle opportunità che la collaborazione tra i due enti offre in ambito Aerospaziale per mettere le competenze tecniche e la ricerca del Politecnico di Milano al servizio del consolidamento del ruolo dell’Italia in un comparto così strategico a livello mondiale. La sfida è notevole, ma altrettanto intensi sono la motivazione e l’entusiasmo del gruppo che contribuirà fattivamente ad un momento storico unico nello scenario dell’esplorazione spaziale come il ritorno sulla Luna, dando seguito ai risultati ottenuti in laboratorio per produrre ‘in loco’ la prima goccia d’acqua lunare”. 

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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