L'EDITORIALE

Cooperazione spaziale, niente sarà più come prima

L’Agenzia spaziale europea ha annunciato lo stop al programma Exomars con la russa Roscosmos e grosse criticità ci sono anche sul fronte della Stazione spaziale internazionale. Gli assetti geopolitici destinati a stravolgersi a seguito della guerra in Ucraina

13 Lug 2022

Mila Fiordalisi

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Dopo anni di ininterrotto idillio per la prima volta si rompe il fronte della cooperazione spaziale. La guerra in Ucraina provoca i primi significativi effetti anche in orbita con l’avvio di un riassetto che sconvolgerà inevitabilmente gli equilibri. L’ottavo continente – lo Spazio- è “terra” di conquista e di nuovi poteri, chi domina lo Spazio domina il mondo. Ne va degli equilibri in termini di difesa e sicurezza ma anche economici: la space economy sta crescendo a un ritmo senza precedenti e non c’è economia, incluse le emergenti, che non guardi allo Spazio come opportunità di competitività e affari (PER APPROFONDIRE CLICCA QUI).

Stop al programma Exomars su Marte

Ma veniamo ai fatti. L’Agenzia Spaziale Europea ha posto fine ufficialmente alla cooperazione, già sospesa nei mesi scorsi, sul programma ExoMars con Roscosmos, l’Agenzia spaziale russa. Ad annunciarlo il direttore generale dell’Esa Josef Aschbacher. “Il Consiglio mi ha incaricato di porre ufficialmente fine alla cooperazione attualmente sospesa con Roscosmos sulla missione ExoMars Rover and Surface Platform. Le circostanze che hanno portato alla sospensione della cooperazione con Roscosmos, la guerra in Ucraina e le conseguenti sanzioni, continuano a prevalere”.

Il rover ExoMars – frutto della collaborazione tra Esa e Roscosmos, era sulla buona strada per partire per Marte a settembre di quest’anno. Ma già a febbraio con lo scoppio del conflitto russo-ucraino la missione era data per “molto improbabile” e a marzo l’Esa aveva sospeso il programma di cooperazione. “Nuove informazioni sulla strada da seguire con altri partner arriveranno in un briefing con i media il 20 luglio”, ha aggiunto Aschbacher.

Il fronte Nasa-Roscosmos

Anche sul fronte Nasa la faccenda si mette male: il 4 luglio sul canale telegram ufficiale dell’Agenzia Spaziale Russa le due foto dei cosmonauti Oleg Artemyev, Denis Matveev e Sergey Korsakov a bordo dell’Iss con le bandiere delle Repubbliche Popolari di Luhansk e Donetsk hanno scatenato i malumori americani. In un comunicato stampa la Nasa ha espresso la sua condanna dell’uso politico della Iss, contrario allo scopo principale della Stazione. Ed è proprio sulla Stazione spaziale internazionale che sono adesso puntati i riflettori: un’uscita di scena della Russia sconvolgerebbe l’intera missione con conseguenze tutte da capire.

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