La loro passeggiata spaziale si è conclusa positivamente. Protagonisti i due astronauti americani Josh Cassada e Frank Rubio, entrambi ingegneri, che hanno lavorato per installare uno dei nuovi pannelli solari della Stazione spaziale internazionale (Iss).
L’attività extra-veicolare (Eva) era stata posticipata di un giorno a causa di una manovra della Iss per evitare un detrito pericoloso ed è stata la prima dopo la perdita di liquido refrigerante dalla Soyuz Ms-22 di cui si stanno ancora valutando i danni.
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Oltre 7 ore di lavoro
Iniziata alle 14:19 ora italiana, l’Eva, il termine tecnico per indicare le cosiddette passeggiate spaziali, è durata 7 ore e 8 minuti, un tempo durante i quali Cassada e Rubio hanno completato le operazioni per srotolare il nuovo pannello flessibile che è stato poggiato e fissato sopra uno dei vecchi pannelli solari e connesso al canale di alimentazione 4A.
I nuovi pannelli flessibili iRosa (International Space Station Roll-Out Solar Array) sono pensati per sostituire i vecchi pannelli la cui efficienza è andata calando nel tempo e aumentare di circa il 30% la disponibilità di energia elettrica per la Stazione che passerà, una volta istallati i 6 pannelli previsti, da 160 a 215 kilowatt complessivi.
Iss, 257esima Eva
Quella realizzata Cassada e Rubio è stata la 257esima Eva per assemblaggio e manutenzione della Iss, la terza per entrambi gli astronauti Nasa, e a dar loro assistenza manovrando il braccio robotico Canadarm-2 sono stati Nicole Mann della Nasa, Koichi Wakata dell’Agenzia spaziale giapponese Jaxa e il comandante della Iss Sergey Prokopyev di Roscosmos.
Soyuz Ms-22, si valutano i danni
Durante le operazioni, spiega la Nasa in una nota sul web, c’è stato anche un dialogo tra il direttore del programma della stazione spaziale della Nasa Joel Montalbano e il direttore esecutivo del volo spaziale umano di Roscosmos Sergei Krikalev in cui hanno discusso sulle indagini per comprendere le cause della perdita di liquido dalla Soyuz Ms-22 avvenuta la scorsa settimana. I tecnici stanno ancora valutando se il danno pregiudichi la possibilità che la capsula possa essere usata ancora per il rientro a Terra oppure se sia necessario lanciarne da Terra una nuova per sostituirla.