INNOVAZIONE E RICERCA

Mars exploration program, l’Università di Bari al fianco della Nasa

L’ateneo pugliese coinvolto in un progetto che punta alla classificazione attraverso l’intelligenza artificiale delle segnalazioni di difetti nel software creato per preparare le future missioni su Marte

31 Ago 2023

Paolo Marelli

università bari

Al via una partnership di ricerca e innovazione tra l’Università di Bari e la Nasa. L’ateneo pugliese infatti ha avviato una collaborazione con l’Agenzia spaziale americana per il Mars exploration program, il programma per l’esplorazione di Marte.

“L’agenzia spaziale Nasa – spiega una nota dell’Università di Bari – ha comunicato ufficialmente l’avvio della collaborazione con il professore Filippo Lanubile, direttore del dipartimento di Informatica dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro”.

Missione su Marte grazie all’Ai

La ricerca affronterà il problema di come classificare, con metodi di artificial intelligence (Ai), le segnalazioni di difetti nel software creato per preparare le future missioni su Marte.

Le attività scientifiche saranno svolte in Uniba dal dottorando Giuseppe Colavito sotto la guida della professoressa Nicole Novielli e del professore Filippo Lanubile, con l’ausilio dei laureandi dei corsi di studio in Informatica.

Sono due invece i centri Nasa, il Goddard Space Flight Center nel Maryland e il Jet Propulsion Lab in California, che offriranno un “ambiente di test delle soluzioni proposte”.

Nasa premia ricercatrice italiana

A coronamento di questa nuova collaborazione, Antonia Gambacorta, ricercatrice laureata all’Università di Bari e con un master in fisica dell’atmosfera all’Università del Maryland, ha ricevuto il premio “Robert H. Goddard Award” della Nasa, dedicato allo scienziato e ingegnere statunitense pioniere della missilistica moderna e inventore del primo razzo a propellente liquido della storia.

L’Agenzia spaziale americana le ha assegnato questo riconoscimento per le importanti ricerche svolte da Gambacorta sia nel ramo delle tecniche di rilevamento a infrarossi e microonde, sia nel settore dei metodi inversi per il recupero della temperatura, dei costituenti atmosferici e per i feedback climatici sui gas serra.

Dal 2020, la ricercatrice italiana lavora nel laboratorio di clima e radiazioni del Goddard Space Flight Center della Nasa a Greenbelt, nel Maryland (Stati Uniti).

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