IL PIANO

Missione Luna, dopo l’India è il momento del Giappone

L’agenzia spaziale nipponica Jaxa effettua un nuovo tentativo con lo smart lander “Slim” dopo quello fallito a novembre. Obiettivo: testare una tecnologia di allunaggio ad alta precisione con un mezzo piccolo e leggero

25 Ago 2023

Paolo Marelli

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Dopo l’India, è l’ora del Giappone. Sull’onda del successo della missione indiana con lo sbarco sul Polo Sud della Luna, è previsto il lancio del razzo giapponese Jaxa H2-A, che trasporterà il modulo “Slim”, un smart lander sul nostro satellite naturale. Il decollo avverrà il 28 agosto dalla base di lancio dell’agenzia spaziale giapponese Jaxa a Tanegashima, nel sud-ovest del Paese.

Dopo i primi test falliti, il Giappone è pronto a un nuovo tentativo, un’impresa che ha riacceso la corsa globale per esplorare la Luna, dove fino a poco tempo fa solo Stati Uniti, Unione Sovietica e Cina potevano vantarsi di essere sbarcati con successo.

L’obiettivo della missione

L’obiettivo della missione è testare una tecnologia di allunaggio ad alta precisione con un lander piccolo e leggero (700-730 kg). Da qui il nome di questo modulo, Slim (Smart Lander for Investigating the Moon), e il suo soprannome di “Moon Sniper”.

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Creando il lander Slim, gli astronauti faranno un cambiamento qualitativo verso la possibilità di atterrare dove vogliamo e non solo dove è facile atterrare, come avveniva prima. Ottenendo ciò, diventerà possibile atterrare su pianeti ancora più scarsi di risorse rispetto alla Luna.

La corsa nipponica alla Luna

Il Giappone aveva già tentato lo scorso novembre di far posare sulla Luna un piccolo lander a bordo della missione americana Artemis 1, ma le comunicazioni con “Omotenashi’ (“ospitalità” in giapponese) si erano perse poco dopo il suo arrivo a causa di un guasto delle batterie.

Nell’aprile di quest’anno una giovane compagnia privata giapponese, ispace, non è riuscita a far atterrare il suo modulo Hakuto-R, che probabilmente si è schiantato sulla superficie lunare.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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