I PROGETTI

Missioni Lisa e EnVision, disco verde dall’Agenzia spaziale europea

Si tratta del più importante osservatorio spaziale per le onde gravitazionali e di una sonda che studierà i tanti misteri ancora nascosti del pianeta Venere. Forte partecipazione italiana con l’Asi, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e l’Università di Trento

26 Gen 2024

Paolo Marelli

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Disco verde dell’Agenzia spaziale europea (Esa) alle missioni Lisa (prevista attorno al 2035) ed EnVision (prevista nel 2031). Il Comitato del programma scientifico dell’Esa ha adottato le due missioni, ciò significa che la fase di studio è completata e l’Agenzia spaziale si impegna ora ad attuarle. I due progetti vedono una forte partecipazione italiana con l’Agenzia spaziale italiana (Asi), l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e l’Università di Trento.

Missione Lisa

La missione Lisa sarà il primo osservatorio spaziale per le onde gravitazionali che rileverà increspature dello spaziotempo con frequenze basse, nella banda 0.1 mHz – 1 Hz, che non possono essere catturate dai rilevatori a terra.

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Si tratta di un concetto di missione molto innovativo che prevede tre satelliti in configurazione triangolare con bracci di 2,5 milioni di chilometri, che si muovono in un’orbita simile a quella terrestre attorno al Sole: le onde gravitazionali provenienti da sorgenti sparse nell’Universo produrranno lievi oscillazioni nelle lunghezze dei bracci (più piccole del diametro di un atomo) che Lisa misurerà con interferometria laser per monitorare il moto relativo fra masse di prova in caduta libera all’interno di satelliti distanti.

Contributo italiano cruciale

“Questa missione pionieristica permetterà la crescita delle conoscenze in un’area davvero entusiasmante della scienza spaziale e manterrà gli scienziati europei in prima linea nella ricerca sulle onde gravitazionali”, spiega il direttore scientifico dell’Esa, Carole Mundell.

“Il contributo italiano a Lisa – afferma Barbara Negri, responsabile dell’Unità volo umano e strumentazione scientifica di Asi – è fondamentale in quanto sarà realizzato nel nostro Paese il cuore di ognuno dei tre satelliti, cioè i due Gravitation Reference System (Grs)”. Soddisfazione è espressa anche da Marco Pallavicini, vicepresidente dell’Infn, mentre William Joseph Weber del laboratorio di gravitazione sperimentale all’Università di Trento, aggiunge che “l’adozione di Lisa è il frutto di oltre due decenni di sviluppo in Italia sul sistema di masse in caduta libera”.

Missione EnVision

La missione EnVision è la prossima missione dell’Esa con destinazione Venere. La sonda EnVision, alla quale collabora anche la Nasa, studierà Venere dal suo nucleo interno fino alla sua atmosfera esterna, fornendo importanti nuove informazioni sulla storia, l’attività geologica e il clima del pianeta.

Lancio previsto nel 2031

Si prevede che EnVision verrà lanciata su un razzo Ariane 6 nel 2031. La missione risponderà a molte domande aperte da tempo su Venere, probabilmente il meno compreso tra i pianeti terrestri del Sistema Solare.

EnVision studierà l’intero pianeta come sistema e sarà la prima missione a esplorare direttamente sotto la superficie di Venere, utilizzando il suo radar sounder sotto-superficiale. Un secondo strumento radar mapperà e determinerà la struttura della superficie con una risoluzione fino a dieci metri. Tre diversi spettrometri studieranno la composizione della superficie e dell’atmosfera. Un esperimento di radio scienza utilizzerà le onde radio per studiare la struttura interna del pianeta e le proprietà dell’atmosfera.

“Il radar sounder penetrerà la crosta venusiana per andare a svelare i misteri che si nascondono nelle prime centinaia di metri al di sotto della superficie”, commenta Lorenzo Bruzzone dell’Università di Trento principal investigator del radar.

Il programma Discovery

Questa volta EnVision non sarà solo nel suo viaggio su Venere. La Nasa ha anche selezionato due nuove missioni su Venere come parte del suo programma Discovery, il cui lancio è previsto nel periodo 2028-2030: DaVinci (Deep Atmosphere Venus Investigation of Noble gas, Chemistry, and Imaging) e Veritas (Venus Emissività, Radioscienza, InSAR, Topografia e Spettroscopia).

Studiare la gravità dei pianeti

Spiega Angelo Olivieri project manager dell’Agenzia spaziale italiana: “Gli studi e le tecnologie, su cui Asi continua a fare sostanziali investimenti non solo per quanto attiene i radar sotto-superficiali e i radar ad apertura sintetica ma anche per quanto attiene alla strumentazione per lo studio della gravità dei pianeti, faranno in modo che l’Italia sia in prima linea nell’esplorazione del pianeta Venere”.

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