La sonda Luna-25, la prima lanciata dalla Russia sul satellite della Terra dal 1976, si è schiantata contro il suolo lunare a causa di un incidente durante una manovra prima del suo atterraggio. Il fallimento della missione è stato annunciato dalla stessa Agenzia spaziale Roscosmos.
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Il decollo e il viaggio
Dopo “un impulso dato per formare la sua orbita ellittica prima dell’atterraggio sulla Luna”, la comunicazione con Luna-25 è stata interrotta, ha spiegato una nota di Roscosmos: “Le misure adottate il 19 e 20 agosto per cercare il dispositivo e stabilire un contatto con esso non hanno prodotto risultati. Secondo i dati preliminari dell’indagine in corso, la sonda “ha cessato di esistere a seguito di una collisione con la superficie lunare”.
La sonda era entrata con successo in orbita lunare mercoledì 16 agosto. Luna-25 pesava quasi 800 chili ed era trasportata da un razzo Soyuz. Il suo decollo era avvenuto nella notte tra il 10 e l’11 agosto dal cosmodromo russo di Vostotchny, nell’oblast di Amur.
Una commissione d’indagine
Ora “una commissione interministeriale” avrà il compito di fare luce sulle “ragioni” dell’incidente che ha causato la “perdita” di Luna-25, ha affermato Roscosmos, che non ha dato dettagli sulle possibili cause che hanno provocato il problema tecnico.
Durante l’operazione, ha aggiunto l’Agenzia spaziale russa, si è verificata una situazione anomala a bordo della stazione automatica, che non ha permesso di eseguire la manovra secondo i parametri adeguati”.
La ricerca dell’acqua
La navicella sarebbe dovuta atterrare sul polo sud della Luna lunedì 21agosto. Il polo sud lunare è di particolare interesse per gli scienziati dal momento che i crateri polari, permanentemente all’ombra, potrebbero contenere acqua che – sia pur ghiacciata e contenuta nelle rocce – potrebbe essere trasformata in aria e carburante per i razzi.
La conquista della Spazio
Questa sonda, che doveva rimanere sulla Luna per un anno, aveva la missione di prelevare campioni e analizzare il suolo lunare. Obiettivo della missione era anche quello di dare nuovo slancio al settore spaziale russo, in difficoltà per anni a causa di problemi di finanziamento e scandali di corruzione.
Nonostante le sanzioni imposte alla Russia dopo l’invasione militare dell’Ucraina, il presidente Vladimir Putin ha promesso di continuare il suo programma spaziale ricordando, per esempio, che l’Unione sovietica inviò il primo uomo nello spazio nel 1961.