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Esa, sul piatto 7,2 miliardi per il 2022: priorità alla transizione ecologica

Il direttore generale Josef Aschbacher delinea gli obiettivi: a settembre il lancio di ExoMars, la missione di esplorazione del Pianeta rosso. In cantiere il lancio dei nuovi satelliti Galileo

19 Gen 2022

Nicola Desiderio

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L’Agenzia Spaziale Europea si prepara al 2022 con un budget di 7,2 miliardi di euro, tre obiettivi fondamentali, tanti progetti e missioni da portare avanti con un gruppo di astronauti destinato ad allargarsi e infine il problema della regolamentazione dello spazio da affrontare. Sono queste le ambizioni e le tematiche illustrate da Josef Aschbacher nel corso della conferenza di stampa dove il direttore generale dell’Esa ha tracciato la panoramica delle attività previste e toccato tutti i temi essenziali.

Gli obiettivi fondamentali dell’Esa sono tre: lo spazio per spingere la transizione ecologica e raggiungere la decarbonizzazione entro il 2050 secondo gli obiettivi dell’Unione Europea; la creazione di un network di informazioni integrato per permettere una risposta rapida e resiliente alle crisi; dialogo con tutti gli Stati membri per la riunione dei rispettivi ministri competenti prevista a Parigi per il prossimo mese di novembre. Ricchissima l’agenda dei progetti. Si va dal lancio dei satelliti Galileo di seconda generazione alla prima missione del veicolo spaziale Orion della Nasa che in aprile porterà con sé il Modulo di Servizio Europeo (Esm). Nell’anno in corso vedremo anche in settembre il lancio di ExoMars 2022, la missione congiunta di esplorazione diretta al Pianeta Rosso che partirà dal cosmodromo di Bajkonur, e quello di Artemis I verso la Luna.

Il direttore generale ha detto anche che l’Esa sta lavorando a 5 progetti innovativi sui satelliti per telecomunicazioni, che la nostra Samantha Cristoforetti tornerà per la seconda volta sulla Stazione Spaziale Internazionale in aprile e che in autunno sarà portata a termine anche la selezione per i nuovi 4-6 astronauti per la quale sono giunte oltre 23mila domande in risposta al bando del marzo 2021. Aschbacher ha giustamente parlato di “partecipazione entusiastica” che ha costretto a scaglionare le sessioni di valutazione. La prima accoglierà 1.391 candidati dei quali 29 si propongono come para-astronauti. Le prove si concentreranno sulle prestazioni psicologiche e includono test cognitivi, tecnici, di coordinazione motoria e di personalità. Seguiranno colloqui psicologici e test di gruppo che precederanno i test medici.

Il numero uno dell’Esa ha poi toccato tasti ‘politici’ quali la questione della regolamentazione dello Spazio e il prolungamento della missione per la Stazione Spaziale Internazionale (Iss) fino al 2030 allineandosi a quanto già annunciato dal governo Usa. “Porterò la proposta e sono fiducioso che sarà condivisa dagli Stati membri” ha detto Aschbacher annunciando che sosterrà l’estensione della partecipazione europea all’Iss, punto che sarà oggetto di decisione in occasione del Consiglio dell’Esa in programma a Parigi in autunno. Aschbacher è tornato a dire la sua anche sulla necessità di regolamentare lo Spazio. “Dobbiamo agire ora per proteggere i nostri asset spaziali ed i nostri astronauti in orbita” ha detto ribadendo che serve “una regolamentazione per il lancio di continui satelliti”.

Un chiaro riferimento al programma Starlink di SpaceX e a tutti i programmi simili, che puntano a creare una rete di telecomunicazione formata da migliaia di satelliti in orbita a bassa quota, e ai detriti che mettono in pericolo le missioni future così come l’integrità degli uomini che vi partecipano.

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