LA ROADMAP 2023

Saccoccia, Asi: “Budget record, ma serve una nuova legge per lo Spazio”

Il presidente dell’Agenzia spaziale italiana sui programmi per il nuovo anno, che promette di essere “decisivo” per il settore. Sul piatto 2,3 miliardi di euro: per la prima volta da anni più risorse nazionali che dall’Esa. In calendario le missioni Juice, Euclid e Ixpe

12 Gen 2023
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Il 2022 è stato un anno molto importante per lo spazio italiano, sia come Paese che come posizionamento europeo e mondiale. Quello che ci aspettiamo avverrà nel 2023 è l’avvio dei programmi consolidati nel 2022 e un anno importante per contrattualizzare una cifra importante di attività” grazie anche a un “budget record”, ma – prima ancora – ” è necessario avere una nuova legge spaziale per l’Italia“. Sono alcune delle dichiarazioni rilasciate dal presidente dell’Agenzia spaziale italiana (Asi), Giorgio Saccoccia, nel corso della conferenza stampa in cui ha presentato i programmi più rilevanti dell’Asi per il 2023.

“Il grande successo della giornata nazionale dello spazio di dicembre è stata per me una grande soddisfazione e ha dimostrato la sensibilità per l’esigenza di nuova legislazione spaziale un tema su cui l’Asi è interessata da tempo”, ha continuato Saccoccia, che ha spiegato come altri Paesi anche meno importanti dell’Italia come Olanda e Belgio dal punto di vista spaziale si siano dati nuove regolamentazioni. “Mi piacerebbe nel 2023 accelerare questo processo con il governo e il Comint per capire se c’è la volontà di procedere, su questo – ha aggiunto Saccoccia – ci confronteremo a breve con l’industria”. 

Un budget mai visto: sul piatto 2,3 mld di euro

Il 2023 sarà dunque un anno cruciale per le politiche spaziali italiane, sorretto “dalla necessità e il piacere – ha chiarito Saccoccia –  di far partire un gruppo di attività”. “Quando parliamo di attività spaziali – ha puntualizzato – facciamo sempre riferimento ai 3 grandi pilastri: risorse nazionali, cooperazione bi o multilaterale e attività in ambito Esa”. Nel 2023, “ad oggi, il budget Asi, che comprende tutti i 3 pilastri e, quindi, anche con la parte Esa (che tiene conti delle risorse delle ministeriali precedenti e di parte della ministeriale 2022 ed è intorno agli 800 milioni), tocca i 2,3 miliardi, è un record storico”. E, sottolinea il presidente Asi, “per la prima volta da parecchi anni il budget nazionale supera di parecchio il budget Esa che pure è salito molto”.

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Juice, Euclid e Ixpe le missioni in partenza

Ma quali saranno i capisaldi del programma 2023? Si parte nella seconda metà di aprile con la missione dell’Agenzia spaziale europea JUpiter ICy moons Explorer (Juice) che in 7 anni raggiungerà le tre lune ghiacciate di Giove: Ganimede, Europa e Callisto.

Poi c’è Euclid, il programma scientifico Esa per osservare l’universo in cerca di energia e materia oscura, con il contributo di Nasa ed Esa, ma anche dell’Italia e della Gran Bretagna; partirà l’ultimo quadrimestre del 2023, non prima di settembre.

Senza dimenticare Ixpe, Imagine X-ray Polarimetry Explorers, telescopio spaziale per misurare la polarizzazione dei raggi X cosmici di buchi neri, stelle di neutroni e pulsar. Una missione in collaborazione Nasa e Asi, lanciata a fine 2021 e che un anno fa ha mandato le prime immagini.   

Italia capofila per il lander lunare

Durante la Ministeriale nel novembre dello scorso anno – ha poi chiarito il presidente Asi – l’Italia si è posizionata come capofila in alcuni ambiti “ad esempio sull’avvio del progetto del Lander lunare dove insieme alla Germania l’Italia è leader. Un programma molto importante visto che permetterà all’Europa in maniera autonoma la capacità di allunaggio. “Altro programma importante è Moonlight– ha spiegato Saccoccia -, missione in cui cercheremo di esportare fuori dall’orbita terrestre la possibilità di esplorare e fare comunicazione. Comunicare senza difficoltà dalla luna è un servizio logistico essenziale di cui non si può fare a meno se pensiamo di sviluppare una infrastruttura sul suolo lunare. Gli Stati Uniti in questo hanno chiesto a Europa di avere un ruolo importante e l’Italia ha una forte leadership insieme all’Inghilterra”.

In questo quadro, “Italia, Francia e Germania stanno facendo tutto quello che serve perché l’Europa continui ad avere l’indipendenza dell’accesso allo spazio”, ha spiegato Saccoccia, chiarendo che “ci sono effettivamente delle difficoltà per la nuova generazione lanciatori, ma speriamo di avere per il prossimo anno il nuovo grande lanciatore europeo ariane 6; per quanto riguarda il Vega C ha una storia di affidabilità e ora stiamo aspettando gli accertamenti che si stanno facendo per accertare i motivi del fallimento dell’ultima missione e speriamo che torni a volare quanto prima”.

Spazio come strumento di diplomazia internazionale

Ma non è solo sulle missioni che si giocherà questo anno decisivo. “Il 2023 – ha infatti spiegato Saccoccia – sarà un anno importante anche per l’utilizzo dello spazio come strumento di diplomazia internazionale. E’ una missione per noi importante e che condividiamo e condivideremo con il Governo affinché lo spazio possa svolgere al meglio il ruolo di apertura di dialogo a livello internazionale. L’Asi ha una tradizione e stiamo accelerando”.

Asi – ha specificato il presidente – ha un network di relazioni internazionali enorme. Dopo aver cementato il rapporto con gli Usa sul ruolo nella missione Artemis, con il contributo diretto all’architettura lunare, crediamo che l’Italia abbia possa avere un ruolo anche da aggregatore nel programma Artemis, oltre a contribuire con progetti e oggetti”. “Come Italia, poi, abbiano alcune idee da mandare avanti per vedere se saranno possibili iniziative a due con altre nazioni. Un esempio è con il Giappone, con lo spazio al centro anche dell’incontro a livello governativo. Nel 2025 ci sarà l’Expo in Giappone e faremo partire un dialogo con Agenzia spaziale giapponese. E abbiamo già un paio di altri Paesi candidati per iniziative congiunte”, ha concluso.

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