L'INTERVISTA

San Marino Aerospace Valley, Righi: “Saremo l’hub tecnologico nel cuore dell’Europa”

Il Segretario di Stato e Ministro dell’Economia della Repubblica svela la strategia a Spaceconomy360. Dalla lavorazione dei materiali alla certificazione dei processi e della componentistica fino a strumenti finanziari innovativi. I prossimi passi prevedono la costituzione di specifici tavoli di lavoro che possano velocemente portare all’individuazione delle misure utili al settore. “Confronto continuo con il Governo italiano, puntiamo allo sviluppo di idee e progetti comuni”

25 Ott 2023

Mila Fiordalisi

righi

La Repubblica di San Marino si candida a hub tecnologico nel cuore dell’Europa. Ed è sull’aerospazio che punta per dare vita a un nuovo ecosistema fatto di aziende e startup e che può contare su facilitazioni e semplificazioni normative in grado di favorire e accelerare l’innovazione.

Fabio Righi, Segretario di Stato e Ministro dell’Economia (con delege a industria artigianato e commercio, innovazione tecnologica e semplificazione) annuncia il piano a Spaceconomy360 in occasione della due giorni, al via oggi 25 ottobre, “San Marino Aerospace”, il primo evento internazionale dedicato al settore dell’aerospazio e della space economy ospitato sul Monte Titano. Un appuntamento che vede in campo le agenzie spaziali nazionale ed europea Asi ed Esa nonché la saudita Ssa e oltre un centinaio fra enti, aziende, startup e associazioni del settore aerospaziale operative a San Marino, sul territorio italiano e anche in Europa e Stati Uniti.

San Marino punta ad avere un ruolo forte nella space economy: quali sono le carte su cui può puntare? E su quali tecnologie e servizi pensate sia possibile posizionarsi al meglio?

Ormai da quattro anni, da quando ho avuto l’onere e l’onore di guidare il Ministero all’economia e sviluppo economico della Repubblica di San Marino, si cerca di portare avanti una linea chiara di sviluppo economico che prevede il riposizionamento del Paese a livello internazionale presentandolo come hub tecnologico nel cuore del continente europeo. Se è vero come è vero, infatti, che viviamo in un momento storico del tutto trasformativo in cui il proliferare di nuovi modelli di business unitamente all’applicazioni di nuovi strumenti tecnologici rappresentano i segnali di una necessaria rivoluzione industriale è altrettanto vero che questa rivoluzione richiede contesti competitivi che possano garantire il veloce adattamento alle esigenze in costante evoluzione del mondo imprenditoriale, dello sviluppo e della ricerca applicata. Su questo elemento credo che San Marino possa trovare la propria competitiva collocazione: iter normativi veloci, riduzione della burocrazia, una distanza molto breve tra amministrazione ed esigenze imprenditoriali, lo sviluppo di send box normativa dedicate allo sviluppo di progetti pilota che possano assumere agevolmente un livello nazionale ed essere valutati sulla base di feedback derivanti da un ecosistema piccolo ma completo. In altre parole si punterà sulla creazione di un ecosistema favorevole allo sviluppo e all’applicazione pratica delle nuove tecnologie puntando sulla sovranità del Paese, sulla sua autonomia legislativa, sulla sua neutralità.

Una San Marino Aerospace Valley: quali sono concretamente gli step del progetto? Che obiettivi vi siete dati?

L’obiettivo è quello di promuovere una collaborazione stretta tra primari operatori del settore nazionali ed internazionali, tra istituzioni e agenzie europee ed extra europee al fine di creare un sistema di norme e di servizi che pur nel rispetto delle regole e principi internazionali possano cogliere le specifiche e concrete esigenze operative delle imprese e che possano garantire uno sviluppo più celere delle soluzioni innovative che le stesse promuovono. Dalla lavorazione dei materiali, alle certificazione dei processi e della componentistica agli strumenti finanziari innovativi. I prossimi passi prevedono la costituzione di specifici tavoli di lavoro che possano velocemente portare all’individuazione degli ulteriori strumenti e provvedimenti utili allo sviluppo di settore tenendo conto che già alcuni passi in avanti sono stati fatti e ad altri sono in corso di definizione.

State ipotizzando finanziamenti pubblici ad hoc? E se sì, sotto quale forma e in che misura?

Penso che i nuovi settori economici siano il futuro della Repubblica di San Marino, perché la possibilità di trovare una propria posizione nel contesto internazionale dipende dalla capacità di sviluppare per primi nuove soluzioni e nuove idee. Per questo motivo sono già state previste agevolazioni sia dal punto di vista burocratico con un processo di semplificazione ancora in atto, dal punto della transizione digitale utile a garantire le basi dello sviluppo dell’economia del futuro, sia dal punto di vista fiscale per cui si prevedono già oggi affiancamenti importanti.

Volendo fare un esempio se le società a contenuto innovativo e tecnologico ottengono la certificazione rilasciata da San Marino Innovation potranno godere dei seguenti vantaggi: agevolazione fiscale per un periodo complessivo di 12 anni, capitale sociale a partire da 1 euro per i primi 3 anni, il pagamento dell’imposta di registro per soli 70 euro, la possibilità per imprese estere di creare spin off a San Marino, permessi di soggiorno per tutti i dipendenti. possibilità di usufruire fino a 4 collaboratori a rapporti di co.co.pro e di avvalersi di contratti snelli e flessibili per assumere personale nonché accesso al Work for Equity per remunerare i propri collaboratori e dipendenti con strumenti di partecipazione al capitale sociale. E ancora: esenzione delle plusvalenze derivanti da cessione di partecipazioni. possibilità di creare Consorzi di Ricerca e Sviluppo specializzati nella ricerca tecnologica, incentivi fiscali per investimenti effettuati da persone giuridiche e fisiche. possibilità di costituire Incubatori, Acceleratori e Parchi scientifici e tecnologici certificati e di acquisire lo status di “Partner Certificato”. In definitiva abbiamo un ecosistema competitivo e certamente con un importante potenziale di crescita per il veloce sviluppo di nuove soluzioni perché siamo un Paese con un territorio di soli 61 chilometri quadrati ma con un’economia complessa e variegata in cui ogni risultato può essere immediatamente un risultato nazionale supportato se necessario da specifico impianto normativo anche tenuto conto che il nostro iter legislativo consente la promulgazione di nuove norme in tempi rapidissimi nell’ordine di 3 mesi.

Ci sono già aziende e startup emergenti nel vostro territorio?

San Marino Innovation conta circa 100 aziende certificate che operano in diversi ambiti, da quello industriale a quello dei servizi, passando dal settore sanitario al biologico. Il tessuto economico della Repubblica di San Marino è molto variegato e vanta eccellenze in diversi settori. Molti di questi operatori che ad esempio si occupano di componentistica, lavorazione di materiali, ricerca e sviluppo e che già oggi rappresentano elementi d’eccellenza di importanti filiere internazionali possono trovare una loro collocazione nella San Marino Aerospace Valley.

La collaborazione San Marino-Italia: istituito il tavolo interministeriale tecnico permanente di confronto tra i due Paesi. Quali sono i prossimi appuntamenti? E quali le istanze che porterete al tavolo?

Il Tavolo Interministeriale rappresenta un vero e proprio passo in avanti nella cooperazione tra San Marino e Italia, avrà cadenza almeno semestrale e garantirà un confronto continuo, slegato dalle problematiche contingenti, nell’ottica di una collaborazione strategica a vantaggio dei due Paesi e dei rispettivi sistemi economici. Tra gli argomenti principali anche il possibile ruolo della Repubblica di San Marino all’interno del programma di Space economy nell’ambito della strategia nazionale italiana. L’apporto di San Marino, quale hub tecnologico e sperimentale, potrà essere orientato verso lo sviluppo di servizi ad alto valore aggiunto in sinergia con la Repubblica Italiana per sviluppare idee “in piccolo” che potranno essere replicate poi sul territorio italiano. Ci tengo a sottolineare che il tavolo non sarà un tavolo di istanze reciproche ma di costruzione e sviluppo di idee comuni e condivise che portino un rapporto oramai secolare di amicizia e buon vicinato a divenire un rapporto di collaborazione strategica di sviluppo economico.

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