IL PIANO

Space economy, il Giappone lancia fondo decennale: sul piatto 6,7 miliardi

La strategia punta a sostenere l’innovazione, l’autonomia e la competitività internazionale del paese. Le risorse inserite consentiranno all’agenzia nazionale Jaxa di supportare al meglio il settore commerciale e accademico

15 Mar 2024

Paolo Marelli

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Il Giappone accelera sulla space economy. Il paese nipponico lancia fondo strategico decennale da 6,7 miliardi di dollari per sostenere l’innovazione, l’autonomia e la competitività internazionale nel settore spaziale. 

Gli obiettivi – spiega “Global Science”, il quotidiano online dell’Agenzia spaziale italiana – includono il mantenimento dell’indipendenza nelle capacità spaziali, il rafforzamento della superiorità tecnologica e l’aumento dell’autonomia della catena di approvvigionamento. 

Il ruolo dell’Agenzia Jaxa

La creazione del fondo è stata inserita all’interno del piano spaziale nazionale, aggiornato nel giugno 2023, per permettere alla Jaxa di supportare al meglio il settore commerciale e accademico. In termini di obiettivi concreti, la strategia mira a sviluppare un sistema di trasporto spaziale a basso costo in grado di soddisfare un’ampia gamma di richieste di lancio, che comprende i satelliti nazionali ed esteri. Questi satelliti dovrebbero essere messi in orbita da circa 30 lanciatori istituzionali e privati all’anno, entro l’inizio degli anni ’30. 

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Il razzo Kairos

Tuttavia, in questo percorso non manca qualche asperità. Infatti, lo scorso 12 marzo – ricorda Global Science – il Giappone ha perso in fase di lancio il razzo Kairos, costruito dalla società Space One. Non è stato immediatamente chiaro cosa abbia causato l’esplosione del razzo, che utilizza tre stadi inferiori a propellente solido e uno stadio superiore a propellente liquido. 

Mercato dei piccoli satelliti

A seguito dell’esplosione la compagnia ha emesso una breve dichiarazione stampa che ipotizza un malfunzionamento del sistema di aborto del lancio, senza fornire ulteriori dettagli. Kairos è stato sviluppato per il mercato dei piccoli satelliti e ha una capacità di carico utile di 150 chilogrammi su orbite eliosincrone e di 250 chilogrammi su un’orbita inclinata di 33 gradi. Per questa missione il payload era un satellite sperimentale ideato per testare le capacità di riposta alla minacce dell’esercito giapponese.

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