IL PROGRAMMA CHAPEA

Missione Marte, una casa per simulare la vita sul pianeta rosso

Mars Dune Alpha, localizzata presso il centro di ricerca della Nasa a Houston, è stampata in 3D, si estende su una superficie di 160 mq, ha 4 stanze da letto e una palestra. Dal mese di giugno sarà usata per una serie di test

12 Apr 2023

Paolo Marelli

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PHOTO DATE: 11-30-22 LOCATION: Bldg. 220 - CHAPEA SUBJECT: Photography of Crew Health and Performance Exploration Analog (CHAPEA) facility PHOTOGRAPHER: BILL STAFFORD

Ha quattro camere da letto e una palestra. È la casa stampata in 3D e svelata dalla Nasa, nella quale da giugno, quattro persone (tutti volontari, ma non astronauti) vi abiteranno per più di un anno per simulare la vita su Marte. L’habitat ricostruito del Pianeta Rosso, chiamato Mars Dune Alpha, si trova presso il centro di ricerca Johnson Space Center dell’Agenzia spaziale statunitense a Houston, in Texas e ha aperto per la prima volta le sue porte per essere mostrato in anteprima ai giornalisti.

Un test cruciale

Le persone che vi vivranno, contribuiranno alla preparazione di una futura missione su Marte. Misurando le loro prestazioni e le loro capacità cognitive, la Nasa capirà meglio le “risorse” da fornire per questo ambizioso viaggio, spiega Grace Douglas, manager del programma Chapea, che sta supervisionando questo esperimento. 

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Si tratta di un test cruciale, visti “i limiti molto restrittivi sulla quantità di peso che può essere inviata in queste missioni”, aggiunge. 

Sarà come vivere su Marte

La casa di 160 metri quadrati comprende una fattoria verticale per la coltivazione di insalate, una stanza dedicata alle procedure mediche, un’area relax e postazioni di lavoro. Una camera di compensazione conduce a una ricostruzione dell’ambiente marziano. Sul pavimento di sabbia rossa si trovano una stazione meteorologica, una macchina per la produzione di mattoni, una piccola serra e un nastro trasportatore su cui cammineranno i finti astronauti sospesi a delle cinghie. 

“Non si può farli camminare in cerchio per sei ore”, sorride Suzanne Bell, responsabile del programma Behavioral Health and Performance Laboratory della Nasa. 

Abitanti volontari, ma non astronauti

Non si conoscono ancora i nomi degli abitanti volontari della casa, ma si sa già che la squadra non sarà composta da astronauti. Saranno regolarmente sottoposti a elementi di stress, come restrizioni idriche o guasti ai materiali. “Questa è una delle tecnologie che la Nasa sta studiando per costruire potenzialmente habitat sulla superficie di altri pianeti o della Luna”, spiega ancora Grace Douglas. 

Missione Marte nel 2030

L’agenzia spaziale sta preparando un viaggio di ritorno su Marte, ma la grande partenza non è imminente. Il viaggio, che richiederebbe diversi anni, potrebbe avvenire “alla fine degli anni 2030”, secondo il capo della Nasa Bill Nelson.

Il programma Chapea

Il programma Chapea è costituito (finora) da una serie di tre missioni che simuleranno soggiorni di un anno sulla superficie di Marte. Ogni missione sarà composta da quattro membri dell’equipaggio che vivranno a Mars Dune Alpha. Durante ciascuna missione, l’equipaggio condurrà passeggiate spaziali simulate e fornirà dati su una varietà di fattori, che possono includere la salute e le prestazioni fisiche e comportamentali.

Ottenere dati accurati

Per ottenere i dati più accurati, l’habitat sarà il più realistico possibile su Marte, il che potrebbe includere fattori di stress ambientale come limitazioni delle risorse, isolamento, guasti alle apparecchiature e carichi di lavoro significativi. Le principali attività dell’equipaggio potranno consistere in passeggiate spaziali simulate tra cui realtà virtuale, comunicazioni, preparazione e consumo dei pasti, esercizio fisico, attività igieniche, lavori di manutenzione, tempo libero, lavoro scientifico e sonno.

Già fissato anche un calendario delle tre missioni Chapea: la prima si svolgerà nell’estate 2023, la seconda nel 2025 e la terza nel 2026.

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