Il viaggio è cominciato cinque anni fa. Allora l’Esa (l’Agenzia spaziale europea) lanciò un bando per idee innovative che potessero ampliare i confini delle scienze della Terra e della tecnologia satellitare.
Tra le 15 proposte pervenute, quattro sono state selezionate per uno studio approfondito. Nel 2023, la rosa dei candidati è stata ulteriormente ridotta a due contendenti: Wivern e Cairt.
Dopo la pubblicazione di una relazione dettagliata per ciascuna missione e durante un approfondito incontro di consultazione con gli utenti tenutosi a luglio, entrambi i concetti di missione sono stati esaminati dalla comunità scientifica e dal Comitato consultivo per l’osservazione della Terra (Aceo) dell’Esa. Sulla base della loro valutazione, l’Aceo ha raccomandato di selezionare Wivern per l’attuazione come Earth Explorer 11.
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La scelta definitiva
Dopo quest’ultimo passaggio, il Comitato del programma di osservazione della Terra dell’Esa ha confermato tale decisione, selezionando formalmente Wivern come prossimo Earth Explorer.
Studio delle nuvole
Wivern, acronimo di Wind velocity radar nephoscope (nefoscopio radar per la velocità del vento), fornirà le prime misurazioni del vento all’interno delle nuvole insieme a informazioni sulla struttura interna delle nuvole, colmando una lacuna significativa nel sistema globale di osservazione satellitare. Fornirà inoltre profili delle goccioline d’acqua delle nuvole, della pioggia, della neve e dell’acqua ghiacciata.
Previsioni meteo migliori
Dotato di un radar Doppler a doppia polarizzazione, a scansione conica, da 94 Ghz con una larghezza di banda di 800 km, la missione promette di migliorare le previsioni meteorologiche pericolose e di fornire nuove informazioni sulle tempeste violente. Il progetto Wivern contribuirà inoltre alla registrazione dei dati climatici relativi al profilo delle nuvole e delle precipitazioni.
Tecnologie all’avanguardia
“Dopo un rigoroso processo di selezione, siamo entusiasti di dare il benvenuto a Wivern nella famiglia Earth Explorer e non vediamo l’ora di vedere i risultati scientifici rivoluzionari che fornirà – ha affermato Simonetta Cheli, direttrice dei programmi di osservazione della Terra dell’Esa -. Le missioni Earth Explorer hanno costantemente superato le aspettative, utilizzando tecnologie all’avanguardia per fornire informazioni fondamentali sul nostro pianeta, dalle dinamiche climatiche allo scioglimento dei ghiacci e alla gravità”.





