OSSERVAZIONE DELLA TERRA

Satelliti, i dati Esa per valutare i danni dell’alluvione in Emilia-Romagna

Le immagini della piattaforma SaferPlaces del programma InCubed dell’Agenzia Spaziale Europea utilizzate dalla Protezione Civile per generare mappe delle acque alluvionali e della loro profondità per prendere decisioni determinanti dopo il disastro

28 Lug 2023

Paolo Marelli

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I satelliti sono stati fondamentali per valutare danni che ammontano a 8,8 miliardi di euro, con migliaia di persone sfollate e alcuni morti. I dati provenienti dallo Spazio sono stati cruciali per stilare un bilancio (tragico) dell’alluvione che, tra il 16 e il 18 maggio, ha colpito l’Emilia Romagna. Su questa regione, in 36 ore, sono caduti 350 milioni di metri cubi di acqua, equivalenti a sei mesi di pioggia. Le forti precipitazioni hanno provocato lo straripamento di 23 fiumi, interessando 100 Comuni e provocato più di 400 frane, che a loro volta hanno interrotto centinaia di strade.

Analisi post-evento

Le inondazioni sono state precedute da una siccità che ha inaridito la terra, riducendo la sua capacità di assorbire l’acqua. È noto che le immagini e i dati di osservazione della Terra sono fondamentali per i servizi di emergenza, in quanto consentono di valutare i potenziali impatti delle calamità naturali e di supportare le attività di gestione delle emergenze, ma possono anche agevolare l’analisi post-evento e la valutazione dei danni.

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La piattoforma SaferPlaces dell’Esa

La piattaforma SaferPlaces del Programma InCubed dell’Esa (l’Agenzia spaziale europea) è stata utilizzata dalla Protezione Civile dell’Emilia-Romagna per generare mappe delle acque alluvionali e della loro profondità per prendere decisioni determinanti dopo il disastro e contribuire alla valutazione dei danni delle aree colpite. La piattaforma utilizza dati satellitari, climatici e modelli basati sull’intelligenza artificiale combinati in un ambiente di cloud computing per fornire informazioni sulle aree soggette a inondazioni in tutto il mondo.

Diversi satelliti in campo

Gli algoritmi basati sull’intelligenza artificiale di SaferPlaces sono stati utilizzati per elaborare i dati del terreno e le informazioni sulle aree inondate ottenute dalla combinazione di dati in situ con diverse fonti satellitari, tra cui: Copernicus Sentinel-1 eSentinel-2, CosmoSky-Med, Planet e Spot.

Per colmare le lacune e migliorare la precisione del rilevamento delle aree alluvionate urbane non rilevate dai satelliti, sono state integrate anche le informazioni sulle aree alluvionate e sugli edifici colpiti fornite dai comuni e i dati forniti dalla Protezione Civile dell’Emilia-Romagna.

Sono state generate mappe che ritraggono l’estensione delle aree alluvionate nei comuni più colpiti, ovvero Faenza, Cesena, Forlì e Conselice, con informazioni sulla profondità e sul volume dell’acqua.

Mappe della profondità dell’acqua

Queste mappe hanno fornito informazioni fondamentali per una valutazione preliminare dei danni provocati dalle alluvioni, per consentire alle autorità locali e centrali di stimare i danni nel più breve tempo possibile. In particolare, le mappe della profondità dell’acqua ottenute dal satellite sono state utilizzate come input per valutare le perdite economiche degli edifici colpiti.

Claudia Vezzani, responsabile tecnico dell’area rischio idraulico dell’Agenzia di Protezione Civile della Regione Emilia-Romagna, ha sottolineato come “la tecnologia SaferPlaces e i dati di osservazione della Terra ci permettono di supportare in modo utile le analisi delle calamità e il calcolo delle perdite economiche”.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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