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Astron svela i piani per costruire un razzo riutilizzabile al 100%



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La startup britannica, sostenuta anche dall’Esa, ha presentato una dimostrazione tecnica del suo nuovo lanciatore Aurora per piccoli carichi. Un razzo a due stadi, con capacità di lancio e ritorno

Pubblicato il 22 lug 2025



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Astron Systems, la startup britannica specializzata nel settore dei lanci spaziali, ha presentato una dimostrazione tecnica del suo nuovo razzo Aurora, con capacità di lancio e ritorno verticale a due stadi riutilizzabile al 100% per piccoli carichi utili.

Sostegno dell’Esa

Fondata nel 2021, l’azienda di Harwell ha il sostegno degli investitori statunitensi Techstars Space, in quanto inserita nel suo programma di accelerazione, gestito in collaborazione con l’US Space Force e il Jet Propulsion Laboratory della Nasa, oltre al sostegno e al finanziamento di investitori britannici e dell’Agenzia spaziale europea (Esa).

Piccolo veicolo

“Siamo in grado di soddisfare le esigenze degli investitori perché abbiamo un percorso molto credibile che ci porterà a essere il vettore a più basso costo per l’orbita e il ritorno nella classe dei piccoli velivoli a livello globale, e inoltre abbiamo già un’ampia base di clienti che dimostrano che si tratta di qualcosa che l’industria desidera disperatamente”, ha dichiarato a al sito Orbital Today Eddie Brown, direttore e amministratore delegato di Astron Systems.

Lanci, business da 1 miliardo

L’azienda punta direttamente al risparmio dei costi della riutilizzabilità, in grado di sbloccare significativi vantaggi commerciali in un momento in cui l’Europa ne ha estremo bisogno. In base ai suoi colloqui con i clienti, Astron stima un interesse commerciale annuo di oltre 1 miliardo di dollari per i suoi lanci.

Razzo riutilizzabile

La riutilizzabilità di Astron si basa sui suoi motori, che rappresentano la metà del costo dell’intero lancio, grazie a un approccio unico che prevede l’utilizzo di motori a ciclo elettrico con espansore ibrido metano-ossigeno, che hanno un’elevata durata di vita e requisiti ridotti di ristrutturazione tra un volo e l’altro.

Lo scudo termico per il rientro è stato sviluppato sulla base del programma europeo Space Rider, utilizzando uno strato esterno in aeroshell Cmc e coperte isolanti. Il controllo del rientro è assicurato da alette poste sul retro del veicolo, che si attivano per regolare il beccheggio durante il rientro, influenzando la discesa. Una volta in atmosfera, viene dispiegato un parafoil orientabile per una discesa più precisa.

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