La Grecia ha mandato in orbita tre nuovi cubesat, segnando un avanzamento concreto del suo programma spaziale nazionale. Il lancio, avvenuto il 28 novembre con il sostegno dell’Agenzia spaziale europea (Esa), ha interessato i satelliti Phasma – costituiti da due unità, Lamarr e Dirac – e Mice‑1.
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Reti mobile
I due cubesat di Phasma sono progettati per monitorare le frequenze radio ultra‑alte e S‑band, impiegate in sistemi di comunicazione satellitare e reti mobili. La loro funzione principale è individuare usi non dichiarati dello spettro e interferenze, raccogliendo dati sulla posizione e sulle caratteristiche dei segnali trasmessi.
Monitoraggio del mare
Mice‑1 svolge invece un ruolo operativo nel Mediterraneo: dotato di un ricevitore per sistemi Ais, permette di tracciare la posizione delle navi e monitorare in tempo reale il traffico marittimo. Il satellite ospita anche un payload secondario per applicazioni IoT, utile a sorveglianza di infrastrutture critiche e comunicazioni remote.
Dimensioni di un trolley
Tutti e tre i CubeSat sono di tipo 3U, compatto ma funzionale, con dimensioni simili a un piccolo trolley. L’operazione segue il lancio di DuthSat‑2 dello scorso giugno e rientra nel piano nazionale di sviluppo spaziale, sostenuto dall’Esa e dai fondi europei del NextGenerationEu.
Autonomia dei dati
Con questa missione, la Grecia consolida la propria capacità di partecipare attivamente alle operazioni spaziali, puntando a gestire autonomamente dati scientifici, tecnologici e di sicurezza marittima. I cubesat, pur nelle dimensioni ridotte, rappresentano strumenti strategici per l’innovazione e la sorveglianza nel Mediterraneo e oltre.





