Un presidio silenzioso, che passa sopra le nostre teste e osserva il mare in tempo reale. È il nuovo sistema di monitoraggio delle aree marine protette (Amp) avviato da e-Geos (società di Agenzia spaziale italiana e Telespazio del Gruppo Leonardo) per conto del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica. Un progetto che unisce tecnologia spaziale, analisi dei dati e tutela dell’ambiente, con un obiettivo dichiarato: proteggere gli oltre tremila chilometri quadrati di acque che rappresentano il cuore più delicato della biodiversità italiana.
Indice degli argomenti
A fianco della Guardia Costiera
L’iniziativa rientra nel Pnrr, nel capitolo dedicato alla digitalizzazione dei parchi nazionali e delle Amp. Ma soprattutto porta in mare – e nello Spazio – un modello operativo che punta a migliorare la capacità dello Stato di controllare ciò che accade nelle zone più sensibili del litorale. Il sistema non sostituisce la Guardia Costiera: la affianca. E lo fa attraverso una rete integrata di sensori, algoritmi e satelliti che incrociano dati in tempo quasi reale.
Tecnologia satellitare
Le immagini radar e ottiche provenienti anche dai satelliti Cosmo-SkyMed, unite alle informazioni Ais (Automatic Identification System) e ai segnali radio delle imbarcazioni, sono elaborate sulla piattaforma proprietaria SeonSe. È qui che entra in gioco il machine learning, capace di riconoscere movimenti sospetti, stazionamenti prolungati e comportamenti anomali nelle aree interdette alla navigazione. Un lavoro invisibile, ma decisivo: consente di capire dove si concentrano barche e yacht, se entrano in zone di riserva integrale e quali pressioni subiscono habitat già fragili.
Innovazione e ambiente
“Siamo orgogliosi di un progetto che coniuga innovazione e responsabilità ambientale”, ha spiegato l’amministratrice delegata di e-Geos, Milena Lerario, ricordando come l’osservazione della Terra sia ormai uno strumento essenziale per politiche efficaci di tutela del territorio. Una linea condivisa anche da Leonardo, che vede nel dominio spaziale un tassello strategico per la sicurezza nazionale.
Massimo Claudio Comparini, alla guida della Divisione Spazio di Leonardo, parla di “un’infrastruttura indispensabile per trasformare i dati in conoscenza operativa”.
Monitoraggio capillare
Il monitoraggio riguarderà tutte le Amp italiane. Saranno censite le unità da diporto, analizzati i flussi nelle zone A e incrociate le condizioni meteo-marine con la presenza di traffico. Un mosaico informativo che permette alle autorità di intervenire con tempestività e programmare misure di protezione mirate.
Un aiuto tecnologico, dunque, ma anche un avvertimento: il mare non è un territorio senza memoria. E oggi, più che mai, la sua tutela passa anche dallo sguardo costante dei satelliti.





