Spaceflux, azienda spaziale con sede a Londra, ha conquistato tutti e tre i contratti multimilionari assegnati dal governo britannico per la sorveglianza e il tracciamento spaziale (Sst). I bandi, emessi nell’ambito del National Space Operations Centre (NSpoc), coprono orbite basse (Leo), medie (Meo), geostazionarie (Geo) e anche il deep-space.
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Monitoraggio continuo
Tra i compiti che Spaceflux dovrà gestire ci sono il monitoraggio continuo dei satelliti britannici e l’attivazione rapida in caso di allarmi per congiunzioni, rotture, avvicinamenti o manovre anomale.
Tutti i dati raccolti confluiranno in Borealis, il sistema di comando e controllo (C2) dell’NSpoc, che funge da rete nervosa per le operazioni spazio-militari.
Innovazione tecnologica
L’offerta di Spaceflux si poggia su una rete globale di sensori ottici potenziati con tecnologia Short-Wave Infrared (Swir), capaci di funzionare giorno e notte. In più, guida un consorzio multi-fenomenologia: tecnologie Rf passive (Safran, Gmv), radar (Look Up), laser ranging (Eos) e sensori neuromorfici (Optera).
Questa combinazione garantisce dati incrociati, più affidabili anche in condizioni degradate. Marco Rocchetto, ceo e cofondatore di Spaceflux, ha definito l’assegnazione “un traguardo fondamentale”: l’azienda è passata da startup innovativa a partner operativo per la sicurezza spaziale nazionale.
Sospetti e minacce
Grazie alla sua piattaforma analitica AI, chiamata Cortex, sarà possibile rilevare in tempo reale anomalie, comportamenti sospetti o minacce in orbita. Dal canto suo, il capo del NSpoc, Angus Stewart, ha sottolineato che la collaborazione rafforza la capacità ottica del Regno Unito di proteggere i suoi asset spaziali, aumentando l’autonomia strategica del Paese.
Sorveglianza sovrana
L’assegnazione arriva in un momento critico: l’orbita terrestre è sempre più congestionata, con migliaia di satelliti nuovi in arrivo, e le tensioni geopolitiche spingono per una sorveglianza sovrana. Spaceflux, fondata nel 2022, si è già distinta nella comunità spaziale: è stata la prima azienda commerciale a rilevare disgregazioni orbitali importanti, come lo scoppio del satellite Intelsat IS-33e.
Con le nuove commesse, l’azienda diventa il principale fornitore britannico di intelligence orbitale, responsabile di una delle infrastrutture più complete al mondo per il monitoraggio spaziale.






