IL PROGETTO

Osservazione della Terra, contratto da 3,8 milioni Officina Stellare-Leonardo

La società vicentina si aggiudica due appalti della durata di 14 mesi per la realizzazione di strumenti ottici ad alta risoluzione destinati alle missioni Platino3 e Platino4 dell’Agenzia Spaziale Italiana

02 Mar 2023

Nicola Desiderio

Officina Stellare

Officina Stellare si è aggiudicata un contratto di fornitura per strumenti ottici destinati alle missioni Platino3 e Platino4 dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e dei quali si sta occupando la Leonardo. Ed è proprio con il gigante italiano dell’aerospazio che l’azienda di Sarcedo ha firmato l’intesa che ne consolida il ruolo di leader in tali tecnologie e potenzia il ruolo dell’Italia nello sviluppo tecnologico delle piccole piattaforme modulari multi-missione.

Uno strumento per uno

Proprio poco più di un mese fa Leonardo ha firmato contratti con l’Asi per 33 milioni di euro per la realizzazione degli strumenti ottici destinati rispettivamente alle missioni Platino3 e Platino4. Per la prima è previsto un telescopio ottico multispettrale capace di offrire un livello di dettaglio fino a 50 cm per controllare le infrastrutture di terra, per la seconda c’è in preparazione un telescopio iperspettrale a media risoluzione di ultima generazione che permetterà l’analisi chimico-fisica delle aree osservate.

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La piattaforma di Platino

Il contratto che lega invece Officina Stellare a Leonardo riguarda il cuore di questi telescopi ed ha un valore di 3,8 milioni per un periodo di 14 mesi. Leonardo, si occuperà dell’assemblaggio completo dei telescopi e anche della gestione e dell’elaborazione dei dati. In questo modo viene riaffermato il ruolo guida dell’Italia sia nel campo dell’Osservazione della Terra sia in quello delle piccole piattaforme modulari multiruolo che sono la base di Platino, programma nato anche per le telecomunicazioni e le sperimentazioni scientifiche.

Due obiettivi per guardare lontano

Le tecnologie impiegate sui satelliti Platino3 e Platino4 sono all’avanguardia a livello mondiale e questo permetterà loro una longevità tecnologica di lungo periodo. Per l’Asi, saranno una vetrina fondamentale composta sia dagli strumenti in dotazione sia dalla flessibilità permessa dalla nuova piattaforma modulare sui quali entrambi i satelliti sono basati e che l’Asi intende promuovere e vendere ad altri attori istituzionali e commerciali, grazie alla loro compattezza, leggerezza ed economicità oltre all’estrema adattabilità ai diversi tipi di missione.

Platino1 in orbita entro l’anno

Per questo Platino è stata definita come una tecnologia nazionale abilitante, in grado di potenziare il settore della space economy italiana in modo strutturale dandole uno strumento capace di sostenere missioni tradizionali e di nuovo tipo. Nel frattempo sono in corso di realizzazione Platino1 e Platino2, con il primo di questi in procinto di partire per raggiungere l’orbita bassa entro il 2023 grazie ad un vettore Vega-C, sperando che i problemi manifestati siano stati risolti.

Tecnologie abilitanti e trainanti

“Siamo particolarmente orgogliosi di essere parte attiva nella realizzazione di questo progetto estremamente innovativo. Il progetto prevede la responsabilità di elementi core dei payload delle missioni Platino3 e Platino4, basati su tecnologie abilitanti e allo stato dell’arte, ed in grado di raccogliere e soddisfare in pieno la sfida che Platino rappresenta oggi per il sistema spaziale italiano. Un risultato importante per Officina Stellare, che si riconferma leader in alcuni settori strategici per il Paese nell’ambito delle tecnologie spaziali” ha affermato Gino Bucciol, vice presidente Sviluppo Business e co-fondatore di Officina Stellare.

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