COMUNICAZIONI SATELLITARI

Viasat completa l’acquisizione di Inmarsat. Alla guida Mark Dankberg

Nuova sede internazionale a Londra, l’headquarter resterà a Carlsbad, in California. Il ceo e il presidente di Inmarsat Rajeev Suri e Andy Sukawaty entrano a far parte del cda

01 Giu 2023

Paolo Marelli

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È nato un gigante delle comunicazioni satellitari. L’americana Viasat (con un fatturato da 2,78 miliardi di dollari nel 2022 e 7.000 dipendenti) ha annunciato di aver completamento l’acquisizione della britannica Inmarsat (1,47 miliardi di dollari di fatturato nel 2022 e 1.800 addetti). La società frutto di questa fusione avrà le risorse di capitale finanziario, tecnologico e umano per affrontare le sfide di un settore sempre più competitivo e dinamico, puntando su innovazione, affidabilità e sicurezza.

Nuova sede a Londra

La nuova società figlia di questa unione continuerà ad essere guidata da Mark Dankberg come chairman e ceo e da Guru Gowrappan in qualità di presidente. Mentre è in corso una riorganizzazione della struttura, Viasat ha anche confermato che la sua nuova sede aziendale internazionale sarà a Londra, mentre il quartier generale rimarrà a Carlsbad, in California.

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Dankberg alla guida

“Siamo entusiasti di dare il benvenuto a dipendenti, clienti, azionisti e partner di Inmarsat nell’ecosistema Viasat”, ha affermato Mark Dankberg, presidente e ceo di Viasat che sarà alla guida di questo colosso delle comunicazioni via satellite. “Insieme, crediamo di essere in grado di offrire ai clienti un servizio a più livelli di rete che offra loro la connettività giusta al momento, nel luogo e al prezzo giusti”.

Suri e Sakawaty nel cda

È confermato che Rajeev Suri, ceo di Inmarsat, e Andy Sukawaty, presidente di Inmarsat entreranno a far parte del consiglio di amministrazione di Viasat come rappresentanti del precedente consorzio di private equity di Inmarsat. Dankberg ha inoltre annunciato che con le nomine di Suri e Sukawaty, The Baupost Group, l’hedge fund di Boston, non ricoprirà più il ruolo di osservatore senza diritto di voto nel consiglio di amministrazione di Viasat. Dankberg ha ricordato che The Baupost Group, con Seth Klarman e Greg Ciongoli in particolare, sono stati cruciali nella lunga operazione di acquisizione di Inmarsat da parte della società californiana.

Colosso tecnologico

La conclusione dell’acquisizione di Inmarsat consente alle società di riunire risorse spettrali, satellitari e terrestri, inclusi 19 satelliti nello Spazio che coprono le bande Ka, L e S. Si prevede che queste risorse complementari forniscano connettività e servizi chiave per la sicurezza nei mercati marittimo, aereo, governativo e di consumo con velocità e affidabilità della connessione in primo piano.

L’acquisizione in cifre

Secondo i termini dell’accordo di compravendita, alla chiusura della transazione, gli azionisti di Inmarsat hanno ricevuto un totale di 551 milioni di dollari in contanti (soggetti però a conguagli), e circa 46,36 milioni di azioni ordinarie. La parte in contanti del prezzo di acquisto è stata ridotta da 850 milioni a 551 milioni dollari dopo che Inmarsat aveva pagato un dividendo speciale di 299 milioni di dollari ai suoi azionisti ad aprile 2022. 

Le azioni emesse agli azionisti di Inmarsat alla chiusura rappresentano un aggregato di circa il 37,6% del totale di azioni ordinarie di Viasat, senza che nessun azionista di Inmarsat riceva azioni che rappresentino il 10% o più. In connessione con la chiusura dell’acquisizione il 30 maggio.

Puntare alla leadership

“Il nostro obiettivo è quello di essere il leader indiscusso nelle comunicazioni satellitari”, ha affermato Gowrappan: “Siamo più della somma delle nostre parti. Questa fusione amplia i servizi sia fissi che mobili globali messa a disposizione dei clienti. Intendiamo muoverci rapidamente per riunire il meglio di ciascuna azienda e garantisce il rispetto dei nostri impegni”.

Grande chance per il Regno Unito

“Le comunicazioni satellitari sono un mercato globale estremamente importante e strategico per il settore spaziale del Regno Unito, che ora è pronto per un’entusiasmante fase successiva”, ha affermato George Freeman, ministro per la scienza, innovazione e tecnologia della Gran Bretagna. “La fusione di Viasat e Inmarsat crea un leader globale nelle comunicazioni satellitari con una sede nel Regno Unito. Porta investimenti importanti, centinaia di nuovi posti di lavoro altamente qualificati e funge da catalizzatore per una crescita economica sostanziale, oltre che aumentare la produttività, la redditività e la sostenibilità dell’economia spaziale”.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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