COOPERAZIONE

Artemis Accords, arriva anche la firma della Repubblica Ceca

Quello boemo è il 24° paese ad aderire agli accordi promossi dalla Nasa e dal governo americano per regolare in modo multilaterale l’utilizzo dello spazio. In gioco la partecipazione all’omonimo programma per andare sulla Luna e su Marte

08 Mag 2023

Nicola Desiderio

Jan Lipavský Bill Nelson artemis

La Repubblica Ceca ha firmato gli Artemis Accords ed è il 24° paese ad aderire al patto che stabilisce l’insieme di principi e pratiche che dovrebbe guidare l’esplorazione spaziale attraverso la cooperazione tra le nazioni, a cominciare da quelle che partecipano al programma Artemis.

La firma a Washington DC

La firma è stata apposta dal ministro degli Esteri di Praga, Jan Lipavský, alla presenza dell’amministratore della Nasa, Bill Nelson, presso il quartier generale della stessa agenzia spaziale statunitense a Washington DC. “Stiamo vivendo in un’era dorata dell’esplorazione. Andati sono quei giorni in cui una nazione esplora da sola il cosmo. Dal momento che esploreremo insieme, lo faremo in modo pacifico, sicuro e trasparente” ha affermato Nelson in occasione della cerimonia che ha accompagnato la sigla degli Accordi.

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Multilaterale e bilaterale

“Io la vedo come una firma storica. Ci stiamo unendo a partner con i quali condividiamo le stesse idee nel condurre un’esplorazione dello spazio pacifica, cooperativa e sostenibile. Crediamo che questa firma – ha affermato Lipavský – dia l’avvio allo sviluppo di una cooperazione istituzionale e industriale all’interno della comunità di Artemis, così come direttamente tra la Cechia e gli Stati Uniti nel campo della attività spaziali”.

Nella casa dell’Euspa

“L’ecosistema spaziale della Cechia ha molto da offrire” ha poi detto il Ministro degli Esteri ceco ricordando che nella Repubblica Ceca già operano oltre 100 tra aziende e organizzazioni attive del settore spaziale e, solo nel corso dell’ultimo anno, sono nate oltre 50 start-up in questo settore. Praga ha infine un valore anche simbolico e strategico per lo spazio europeo: è infatti dal 2012 il quartier generale dell’Euspa che nel 2025 avrà anche una nuova sede con un organico in costante potenziamento.

Partenza nel 2020

Gli accordi Artemis sono stati stabiliti nel 2020 dalla Nasa in coordinamento con il Dipartimento di Stato degli Usa. In sostanza, sono un accordo multilaterale non vincolante tra governi che si basa sull’Outer Space Treaty e contiene dieci principi sull’attività spaziale, in particolare sulla trasparenza dei dati e dei risultati scientifici, sullo sfruttamento delle risorse e sulla gestione del traffico e dei detriti attraverso la cooperazione pacifica.

Italia tra gli otto fondatori

I primi otto paesi a firmare gli Artemis Accords all’atto della fondazione il 13 ottobre 2020 sono stati, oltre agli Stati Uniti d’America: Australia, Canada, Giappone, Lussemburgo, Emirati Arabi Uniti, Regno Unito e Italia. Nel tempo si sono aggiunti: Ucraina, Corea del Sud, Nuova Zelanda, Brasile, Polonia, Israele, Romania, Bahrein, Singapore, Colombia, Francia, Arabia Saudita, Ruanda, Nigeria e Repubblica Ceca.

Germania vistosa assenza

Non vi sono Russia e Cina che hanno criticato aspramente lo spirito “colonialistico” degli Artemis Accords, in particolare perché sono un prerequisito indispensabile per partecipare in una qualsiasi forma al programma Artemis. Tra le potenze spaziali non vi è neppure l’India, ma soprattutto non compare ancora la firma della Germania. La Nasa ha comunque fatto sapere che sono previste altre adesioni già nei prossimi mesi.

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