IL DOCUMENTO

Galileo, asse Ue-Usa per il lancio dei nuovi satelliti?

Trattativa in corso per compensare le difficoltà derivanti dal ritiro, nei prossimi mesi, del razzo francese Ariane 5. Si punta su Falcon 9 di SpaceX e il sistema Vulcan di United Launch Alliance per i prossimi lanci

20 Apr 2023

Paolo Marelli

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A causa dei ritardi nella messa a punto dei razzi di nuova generazione Ariane, la Commissione europea vuole stringere accordi con società spaziali private americane, con la SpaceX di Elon Musk in testa, per lanciare i nuovi satelliti di navigazione Galileo. 

Lo rivela il quotidiano americano Politico, che avrebbe visionato una bozza della richiesta inviata agli Stati membri dell’Ue per autorizzare Bruxelles a negoziare un’intesa ad hoc con gli Stati Uniti e le sue compagnie missilistiche affinché “lancino in via eccezionale i satelliti Galileo”.

Falcon 9 e sistema Vulcan

La Commissione ritiene che solo il razzo lanciatore Falcon 9 di SpaceX e il sistema Vulcan di United Launch Alliance (con la sua prima missione prevista per il prossimo maggio) siano in grado di mandare in orbita i nuovi satelliti Galileo di geonavigazione dell’Unione europea, che pesano circa 700 chilogrammi ciascuno.

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Europa indebolita

Bussare alla porta degli Stati Uniti per mantenere attivo il proprio programma spaziale di punta mina però l’idea di una Ue che voglia dotarsi di un’autonomia strategica nel settore spaziale. Anche perché, il programma Galileo non è solo un motivo di orgoglio per l’Ue. Ma proprio facendo leva su di esso, l’Europa tenta di diventare meno dipendente da altri Paesi per le infrastrutture critiche, i servizi e la tecnologia in orbita.

Ariane 6 in ritardo

Bruxelles cerca un aiuto dall’altra parte dell’Atlantico per lanciare la nuova versione dei suoi satelliti di navigazione perché il razzo Ariane 5, sviluppato dalla francese ArianeGroup e lanciato dallo spazioporto sudamericano nella Guyana francese, andrà in pensione nei prossimi mesi. 

Ma il suo sostituto, l’Ariane 6, è in ritardato: il nuovo sistema dovrebbe effettuare un lancio inaugurale alla fine del 2023, con la piena implementazione commerciale che dovrebbe iniziare soltanto nel prossimo anno.

Lo stop ai razzi russi

L’alternativa alla serie Ariane sarebbe stata il lancio dei satelliti Galileo con razzi Soyuz di fabbricazione russa, una versione dei quali è utilizzata anche nel sito della Guyana francese. Tuttavia, dall’invasione russa dell’Ucraina, due lanci Galileo con razzi Soyuz sono stati annullati, spingendo l’Ue a trovare delle alternative.

La costellazione Galileo

La costellazione di satelliti Galileo trasmette sulla Terra dati per la navigazione estremamente accurati e precisi, oltre a fornire anche un servizio crittografato top secret utilizzato da dalle agenzie governative. Ciò significa che i lanci possono essere effettuati solo dal territorio dell’Ue e sulla base di rigide norme di sicurezza.

“In considerazione delle informazioni sensibili per la sicurezza… incluse nei satelliti Galileo, è necessario un accordo di sicurezza ad hoc legalmente vincolante con (gli) Stati Uniti, al fine di proteggere l’integrità dei satelliti e della costellazione Galileo”, si legge nella bozza della Commissione analizza dal quotidiano Politico.

Spetterà ai paesi dell’Ue approvare i negoziati per un’intesa, che rientrerebbe nell’ambito degli accordi permanenti sullo scambio di informazioni classificate, afferma ancora la proposta di Bruxelles.

A rischio l’autonomia spaziale Ue

La capacità di lanciare satelliti e astronauti nello Spazio indipendentemente da altre potenze è stata una parte fondamentale degli sforzi per sviluppare il concetto di autonomia strategica per l’Europa.

Ma la necessità di appaltare i lanci di infrastrutture spaziali critiche a società private che operano negli Stati Uniti mina la tesi secondo cui l’Europa sia in grado di gestire la propria alternativa al Gps statunitense, al Glonass russo e alle costellazioni BeiDou cinesi.

Valutazioni in corso

“Sono in corso analisi per accertare se il lancio con un fornitore di servizi alternativo sia fattibile o meno”, ha affermato la portavoce della Commissione europea, Sonya Gospodinova, aggiungendo che non è stata ancora presa alcuna decisione. E specificando che sono attualmente in corso valutazioni sulla compatibilità tecnica, sulla sicurezza del sito di lancio e sui costi.

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