IL PROGETTO

C’è vita su Marte? Uno spettrometro made in Italy indaga

Progettato per studiare la mineralogia e le proprietà fisiche del sottosuolo marziano, MaMiss a bordo del rover Rosalind Franklin della missione ExoMars potrà rivelare anche la presenza di sostanze organiche tra cui l’acido benzoico già trovata dal rover Curiosity. Lo studio a cura di un team di ricercatori dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, dell’Agenzia Spaziale Italiana e dell’Università Aix Marseille.

18 Mag 2023

Nicola Desiderio

Ma_MISS

Lo spettrometro italiano Ma_MISS, che partirà per la missione ExoMars dell’Esa e sarà montato a bordo del rover Rosalind Franklin, non sarà in grado solamente di studiare la mineralogia dei campioni prelevati, ma potrà rivelare tracce di vita passata e presente su Marte. Lo sostiene lo studio “Constraining the Rosalind Franklin Rover/Ma_MISS Instrument Capability in the Detection of Organics” pubblicato sulla rivista Astrobiology.

Asi, Inaf e Università Aix Marseille

La ricerca è firmata da un gruppo di ricercatori dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), dell’Università Aix Marseille e dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) che sta fornendo la supervisione scientifica per il Ma_MISS (Mars Multispectral Imager for Subsurface Studies), lo strumento realizzato da Leonardo con il finanziamento e il coordinamento dell’Asi. Il suo principale obiettivo scientifico è ricostruire l’evoluzione geologica di Oxia Planum, una delle pianure più estese ed antiche di Marte dove atterrerà e agirà il rover Rosalind Franklin.

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Mai così in profondità

Il Ma_MISS è tecnicamente uno spettrometro miniaturizzato a fibra ottica che opera nelle lunghezze d’onda del visibile e del vicino infrarosso. Sarà montato all’interno del trapano del rover che perforerà la superficie del pianeta rosso con una profondità di 2 metri, mai raggiunta prima da altre sonde. Ma_MISS studierà direttamente la composizione delle rocce attraverso le proprietà ottiche e fisiche dei grani che, al contrario di altri metodi, non saranno triturati e la dimensione stessa potrà essere un importante indice di valutazione.

Mineralogia e tracce di vita

Lo strumento contribuirà inoltre alla ricostruzione dei profili verticali dei siti di perforazione per arrivare a definire i processi geologici che hanno caratterizzato l’area di studio, ricavando importanti informazioni come la mineralogia e l’eventuale presenza e distribuzione di acqua e ghiaccio nel sottosuolo. Per questo il Ma_MISS era stato inizialmente testato solo per la caratterizzazione di materiale organico, ma il nuovo studio dimostra che lo strumento potrà avere un ruolo fondamentale per la ricerca di tracce di vita su Marte, obiettivo che fa parte della missione ExoMars e potrà contare su altri elementi di analisi e verifica.

Informazioni complete

Lo strumento Ma_MISS sarà l’unico ad operare realmente in situ nel sottosuolo marziano, perché l’altro spettrometro a bordo del rover (MicrOmega) opererà sul campione prelevato in profondità successivamente ad un trattamento di macinazione, che ne modifica le caratteristiche originarie. Allora ci siamo chiesti se Ma_MISS potesse in qualche modo dare informazioni non solo mineralogiche, ma anche relative alla presenza di sostanze organiche (come l’acido benzoico, già rilevate dalla sonda Curiosity, ndr) direttamente nel sottosuolo, ovvero prima del prelievo del campione, restituendo così una informazione completa del sottosuolo inalterato. E la risposta è stata affermativa” ha spiegato Marco Ferrari dell’Inaf, primo autore del lavoro.

A caccia di organico ed inorganico

L’eventuale rilevamento di materia organica da parte di Ma_MISS risulterebbe quindi cruciale nella selezione del campione di una missione deputata alla ricerca di tracce di vita passata o presente nel sottosuolo marziano” conclude il ricercatore. “Solitamente, tramite la spettroscopia, le sostanze organiche vengono rivelate intorno ai 3 micron. Con Ma_MISS invece abbiamo tentato di rivelarle nell’intervallo tra 0,5 e 2,3 micron. Come risultato abbiamo ottenuto che Ma_MISS è in grado di rilevare diverse sostanze organiche all’interno di una miscela minerale quando queste sono presenti fino alla quantità minima dell’1% in peso” ha aggiunto Maria Cristina De Sanctis, principal investigator di Ma_MISS e co-autrice della ricerca.

In linea con gli obiettivi

“Inizialmente, il compito di Ma_MISS era quello di fornire un contesto mineralogico per i campioni prelevati nel terreno marziano e analizzati nel laboratorio analitico presente sul rover. Con questo studio abbiamo dimostrato che Ma_MISS può fare molto di più: identificare direttamente alcuni tipi di materiale organico. Questo risultato dimostra la centralità dello strumento Ma_MISS rispetto all’obiettivo primario della missione Rosalind Franklin che è quello di trovare eventuali tracce di vita presente o passata su Marte” dichiara Eleonora Ammannito, ASI project scientist dello strumento Ma_MISS e co-autrice dello studio.

Tempo galantuomo

ExoMars è originariamente una missione congiunta tra Esa e Roscosmos, ma la guerra in Ucraina e le sanzioni che ne sono scaturite contro Mosca hanno interrotto ogni forma di collaborazione con l’agenzia spaziale russa. La missione ExoMars, inizialmente programmata per il 2022, è dunque slittata al 2028, ma proprio questo ritardo ha consentito di effettuare lo studio che ha svelato un’ulteriore potenzialità scientifica di uno degli strumenti bordo.

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