IL PROGETTO

Euclid apre gli occhi sull’Universo sconosciuto. Italia in pole

Arrivate sulla Terra le prime immagini del telescopio spaziale europeo. Cruciale il contributo di Asi, Istituto Nazionale di Astrofisica e Istituto Nazionale di Fisica Nucleare

01 Ago 2023

Paolo Marelli

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C’è entusiasmo tra gli scienziati italiani per le prime immagini che arrivano dalla sonda europea Euclid che sta osservando l’Universo sconosciuto a un milione e mezzo di chilometri dalla Terra.

È un risultato in cui c’è un forte contributo dell’Italia. Con Euclid saranno misurati gli spettri di milioni di galassie e questo telescopio spaziale indagherà sulla materia e l’energia oscura ed è fondamentale il contributo del nostro Paese attraverso l’Agenzia Spaziale Italiana, l’Istituto Nazionale di Astrofisica e l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. 

Immagini mai viste prima

Le immagini, sottolineano Asi, Inaf e Infn, sono arrivate sulla Terra e sono talmente incredibili per la loro nitidezza che alcuni scienziati le hanno definite “immagini ipnotizzanti”. A riprenderle sono stati i due strumenti, con forte contributo italiano, appena accesi: Vis (VISible Instrument) e Nisp (Near Infrared Spectrometer Photometer) che sono ancora in fase di calibrazione. Alla loro realizzazione hanno giocato un ruolo importante a livello continentale, l’Asi, l’Inaf e l’Infn.

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Soddisfazione del team scientifico

“Le immagini degli strumenti Vis e Nisp diffuse oggi dimostrano la bontà della catena di acquisizione della luce raccolta nel campo di vista del telescopio di Euclid”, riferisce Mario Salatti, responsabile per l’Asi della realizzazione del contributo italiano agli strumenti scientifici a bordo di Euclid. “Il team industriale coinvolto nella costruzione del cuore delle unità elettroniche dei due strumenti Vis e Nisp e il team scientifico che ne ha sviluppato il software guardano con grande soddisfazione alla qualità di queste immagini da cui viene confermato il raggiungimento delle specifiche di progetto”, aggiunge Salatti.

In futuro foto di galassie e stelle

Lo strumento Vis di Euclid scatterà immagini super nitide di miliardi di galassie per misurarne le forme. Già dalla prima immagine si intravede la capacità che avrà, mentre alcune galassie sono molto facili da individuare, molte altre sono macchie sfocate nascoste tra le stelle, in attesa di essere svelate proprio da Euclid in futuro. 

Sebbene l’immagine sia ricca di dettagli, l’area di cielo che copre è in realtà solo circa un quarto della larghezza e dell’altezza della Luna piena. “Accendere uno strumento spaziale è un’esperienza unica: quando tutto era pronto, abbiamo inviato al satellite il comando di power-on e letteralmente abbiamo smesso di respirare fino a che, qualche secondo dopo, non abbiamo visto i primi dati di telemetria scorrere sullo schermo, riportando lo stato dello strumento in funzione”, racconta Anna Di Giorgio dell’Inaf, che coordina le attività italiane per la missione Euclid finanziate dall’Asi e ha partecipato, insieme ad altri ricercatori Inaf e Infn, al collaudo dei due strumenti presso il centro di controllo dell’Esa.

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