IL PROGETTO

I farmaci si producono nello Spazio, la missione di Rocket Lab

L’azienda ha sviluppato la capsula Varda nella quale sono stati realizzati prodotti basati su molecole di ridotte dimensioni, fatte cristallizzare in microgravità al fine di ottenere dei principi attivi più puri

22 Feb 2024

Paolo Marelli

Varda

La capsula Varda di Rocket Lab, azienda americana leader nei sistemi di lancio e spaziali, ha fatto ritorno con successo sulla Terra, portando a termine la prima missione di produzione spaziale al mondo condotta al di fuori della Stazione spaziale internazionale (Iss). Questa missione ha permesso di produrre farmaci in orbita, in un ambiente in microgravità al fine di ottenere principi attivi più puri.

Atterraggio nello Utah

Rocket Lab ha condotto le operazioni spaziali, le manovre di deorbita e di posizionamento per il rientro del suo veicolo spaziale, consentendo alla capsula di rientro di Varda e al carico utile di cristalli farmaceutici di tornare sulla Terra. Completato il ruolo di Rocket Lab nella missione, il team di Varda si è occupato della gestione del rientro ipersonico della capsula, del dispiegamento del paracadute e dell’atterraggio nella zona designata presso l’Utah Test and Training Range (Uttr) vicino a Salt Lake City.

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Successo della missione

Questa missione è una dimostrazione di successo delle soluzioni di sistemi spaziali end-to-end di Rocket Lab, studiate per consentire missioni nuove e innovative per una serie di clienti. Rocket Lab ha progettato, prodotto e gestito una navicella spaziale su misura per consentire la dimostrazione della produzione della capsula di Varda. Il veicolo spaziale comprendeva una suite completa di sottosistemi e componenti Rocket Lab costruiti internamente, che comprendevano il motore del veicolo spaziale, il software di volo, l’avionica, le ruote di reazione, gli inseguitori stellari, il distributore di capsule, i pannelli solari, la radio, le strutture e i serbatoi in materiale composito e altro ancora.

Medicinali prodotti in orbita

Sebbene inizialmente fosse stata progettata per una durata di quattro mesi in orbita, i tempi della missione sono stati più che raddoppiati: la navicella di Rocket Lab è riuscita a fornire energia, comunicazioni, controllo a terra e controllo dell’assetto alla capsula di Varda in orbita per più di otto mesi. 

Questo ha permesso alla capsula di Varda di far crescere i cristalli di Ritonavir, comunemente usati nei farmaci antivirali. Poiché le particelle funzionano in modo diverso quando non sono più sotto la forza di gravità, la capsula di Varda utilizza le condizioni di microgravità nello Spazio per formulare una serie di prodotti farmaceutici.

Una grande impresa

“Questa missione è stata un’impresa fenomenale e un’impressionante dimostrazione di lavoro di squadra tra i team di Rocket Lab e Varda per sviluppare un veicolo spaziale unico e altamente capace, dimostrare con successo la produzione nello spazio e riportare indietro la capsula e il prodotto farmaceutico finito – tutto al primo tentativo – dice Peter Beck, fondatore e ceo di Rocket Lab -. Il successo di questa missione di rientro informerà anche il nostro lavoro sullo sviluppo di una capsula di rientro per Neutron per consentire potenzialmente missioni di volo umano nello Spazio”.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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