LA MAPPA

Le 20 startup “spaziali” del 2024: c’è anche l’italiana Rea Space

Il report di StartUs Insights individua le aziende più promettenti fra cui la pugliese specializzata nella realizzazione della tuta spaziale bionica Electrical Muscle Simulation che interagisce con i muscoli posturali e contrasta gli effetti della bassa gravità

28 Dic 2023

Paolo Marelli

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C’è anche l’italiana Rea Space fra le magnifiche venti startup che, a livello globale, saranno protagoniste dell’innovazione nel 2024. L’azienda pugliese, infatti, è stata inserita nella speciale classifica del report di StartUs Insights, la società di Vienna specializzata nella ricerca delle imprese leader, tecnologicamente avanzate ed emergenti nel mondo.

Tuta spaziale bionica

Creata nel febbraio 2022, la startup di Fasano (Brindisi) realizza una tuta spaziale bionica, Electrical Muscle Simulation (Emsi), che interagisce con i muscoli posturali e contrasta gli effetti della bassa gravità. Per ottenere questo risultato, Rea Space impiega un sistema di elettrodi combinato con sensori tattili e ottici e strutture semirigide applicate a tessuti tecnici.

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Quando è indossato sulla Terra, Emsi utilizza sensori per mappare i movimenti e analizzarli sotto l’effetto della gravità. Nello spazio, stimola il corpo elettricamente per arrestare la perdita di massa ossea e muscolare e mantenere il sistema cardiovascolare in funzione.

Una ricerca globale

Attraverso la piattaforma StartUs Insights Discovery, basata su big data e intelligenza artificiale, che copre oltre 3.790.000 startup e scaleup a livello globale, sono state identificate 1.544 startup spacetech e, di queste, le 20 del settore da tenere d’occhio nel 2024.

Queste startup spacetech stanno lavorando su soluzioni che vanno dalla gestione delle missioni satellitari alle tute spaziali bioniche, dai sistemi di propulsione elettrica alle stazioni di rifornimento orbitali.

Startup dagli Usa alla Corea del Sud

Oltre all’italiana Rea Space, nella graduatoria di StartUs Insights ci sono: True Anomaly (Usa), OrbitAid (India), Gate Space (Austria), Quindar (Usa), OhmSpace (Regno Unito), Apex (Usa), Revolv Space (Olanda), Metakosmos (Australia), Abyom SpaceTech (India), GalaxEye (India), Lulav Space (Israele), Vyoma (Germania), Ion-X (Francia), Quasar (Australia), Astrix (Nuova Zelanda), Outpost (Usa), Una Stella (Corea del Sud), Deep Space Biology (Usa) e Regololithix (Regno Unito).

Queste 20 startup selezionate in questo rapporto sono state scelte in quanto sviluppano soluzioni innovative come tute spaziali intelligenti, stazioni di rifornimento orbitali, motori criogenici per razzi, sistemi di propulsione elettrica e molti altri prodotti e servizi tecnologicamente all’avanguardia.

Ridurre i costi delle missioni

Le startup spacetech evidenziate in questo rapporto sviluppano soluzioni tecnologiche innovative per contribuire a ridurre i costi e le complessità legate allo spazio e ai viaggi spaziali – spiegano da StartUs Insights -. I satelliti sono dotati di sensori per acquisire una serie di dati relativi alla Terra e allo spazio, con un numero sempre maggiore di lanci per facilitare la ricerca e lo sviluppo”.

Turismo spaziale

“Le startup – aggiungono – sviluppano anche tecnologie di propulsione e alimentazione adatte alle operazioni spaziali. Alcune delle soluzioni più orientate al futuro in fase di sviluppo includono tecnologie per il turismo spaziale e strumenti di navigazione per evitare il grande volume di detriti spaziali che fluttuano nell’orbita terrestre bassa”.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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