IL REPORT DI SPACE CAPITAL

Space economy, segnali di ripresa nel venture capital

La raccolta fondi si fa più difficile a causa della crisi del comparto hi-tech. Ma gli investimenti sono aumentati del 72% su base trimestrale, segno di un fermento del comparto molto elevato rispetto all’andamento macro-economico. Riflettori sulle potenzialità dell’uso diffuso dell’intelligenza artificiale

18 Lug 2023

Paolo Marelli

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La space economy è in fermento. Nel venture capital ci sono segnali di ripresa. Infatti, nel secondo trimestre gli investimenti nel settore spaziale sono aumentati del 72% su base trimestrale, per un totale di 6 miliardi di dollari distribuiti tra 91 società, portando l’investimento totale per il 2023 a 8,2 miliardi di dollari in 183 società, anche se ciò segna un calo del 41% su base annua rispetto alla prima metà del 2022.

È questo lo scenario che emerge dal “Q2 2023 Space Investment Quarterly”, il rapporto trimestrale (scaricalo qui) stilato dalla società di New York Space Capital, che monitora l’andamento del mercato dell’industria spaziale nel mondo.

I round della fase iniziale (Seed e Series A) hanno costituito il 71% del totale dei round del secondo trimestre, pari a 65 round e aumentando la quota dall’inizio dell’anno al 63%. Le società in fase di crescita hanno mostrato una forte ripresa, eguagliando i livelli osservati nel secondo trimestre 2022. 

Tuttavia, c’è da segnalare che la high-stage (la cosiddetta fase avanzata) e altri round devono ancora riprendersi dopo un calo del 36% su base annua, avendo raggiunto il minimo decennale. Rispetto agli investimenti del secondo trimestre dello scorso anno, invece la early-stage è diminuita del 42%, la fase di crescita del 12% e la high-stage è diminuita dell’85%.

Boom del segmento infrastrutture

Trainato dalla Maxar Technologies, il secondo trimestre è stato il più grande trimestre nel segmento delle infrastrutture mai registrato. Questo sviluppo ha già reso il 2023 l’anno dei finanziamento di private equity con la miglior performance  dell’ultimo decennio, superando di gran lunga il 2021, con 2,6 miliardi di dollari.

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Gli Stati Uniti detengono costantemente la quota di maggioranza degli investimenti globali in infrastrutture, con SpaceX che contribuisce al 20% del totale del Paese. Nel frattempo, la Cina sta perseguendo molti sviluppi strategici per rafforzare la propria posizione. Sebbene attualmente rappresenti solo il 7% del totale globale, Pechino è pronta ad aumentare la sua quota con il suo ultimo focus sui settori Small Launch, SatCom e Advanced Manufacturing.

Le industrie emergenti

Le industrie emergenti si sono assicurate 0,1 miliardi di dollari nel secondo trimestre, accumulando un investimento totale di 5,5 miliardi in 139 società uniche dal 2014. Gli investitori venture capital sono stati attori chiave in questo processo, fornendo il 44% del finanziamento totale insieme agli investitori Corporate e Angel, contribuendo congiuntamente al 34%. Il 2023 sta per superare il 2022 in termini di finanziamento totale per le industrie emergenti, poiché ha già eguagliato il livello dello scorso anno in due trimestri.

Le società statunitensi dominano le industrie emergenti, accumulando il 79% degli investimenti totali dal 2014. Ciò è guidato dallo spin-off di Sierra Nevada Corporation, Sierra Space, dall’auto-capitalizzazione di Bigelow Aerospace e Vast e dagli investimenti di rischio in Icon e Axiom Space. Il Giappone, alimentato da Astroscale, iSpace e Gitai, rappresenta il 14%. La quota del Canada è cresciuta fino a quasi il 2% con il recente investimento in NorthStar. I contributi di The Exploration Company in Germania e ClearSpace in Svizzera hanno aiutato questi Paesi a superare l’Italia, trainata principalmente da D-Orbit.

Distribution, crescita lenta

Il secondo trimestre ha visto una crescita lenta nella distribution, con uno spread di soli 40 milioni di dollari attraverso sei round. Le grandi aziende tecnologiche nutrono ambizioni crescenti in segmenti come stazioni di terra, cloud, intelligenza artificiale e machine learning, fornendo una connettività e un’elaborazione dei dati più sicure, veloci ed efficienti sia per i clienti spaziali che terrestri.

Le aziende statunitensi sono in testa nella distribuzione, rappresentando il 49%, seguito dalla Cina al 23%. dei sei round.  Gli investimenti statunitensi sono stati equamente distribuito tra Gps/Gnss e SatCom, mentre le società di capitali cinesi si sono concentrate principalmente sul Gnss, poiché il governo di Pechino si prepara a lanciare una mega costellazione per rivaleggiare con Starlink.

Il ramo delle applicazioni

Gli investimenti in applicazioni hanno totalizzato 1,1 miliardi di dollari nel secondo trimestre, con una diminuzione del 67% su base annua, mostrando un miglioramento minimo rispetto al primo trimestre. Gli investitori di venture capital sono rimasti i principali finanziatori, rappresentando il 71% del totale degli investimenti del trimestre, mentre gli investitori corporate e private equity seguono rispettivamente con il 15% e il 10%.

Le compagnie statunitensi hanno assicurato la più ampia porzione degli investimenti in applicazioni dal 2014, con il 41% del totale. Le aziende cinesi seguono a ruota con il 35% degli investimenti, alimentati principalmente dai settori in forte espansione dell’e-commerce e dei servizi basati sulla localizzazione (Lbs) e dai social network.

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