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D-Orbit lancia “Above the sky”: a bordo 16 payload

È l’undicesima missione commerciale in tre anni per il veicolo Ion. Il co-fondatore Panesi: “Il nostro fitto programma di lanci previsti per il 2023 è la prova del miglioramento delle nostre capacità, che ci permette di produrre e operare in contemporanea un numero di veicoli in costante crescita”

13 Giu 2023

Paolo Marelli

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Con a bordo 16 payload, la società di logistica spaziale e trasporto orbitale D-Orbit ha lanciato “Above the Sky(scarica qui il booklet), l’undicesima missione commerciale del suo veicolo di trasferimento orbitale (Otv) Ion Satellite Carrier.

L’Otv è decollato lunedì 12 giugno a bordo di un razzo Falcon 9 di SpaceX dallo Space Launch Complex 4 East della base spaziale di Vandenberg in California ed è stato rilasciato con successo un’ora e 20 minuti dopo il decollo in un’orbita eliosincrona di circa 525 chilometri.

Per Renato Panesi, cofondatore e chief commercial officer di D-Orbit, “il fitto programma di lanci previsti per il 2023 è la prova del miglioramento delle nostre capacità, che ci permette di produrre e operare in contemporanea un numero di veicoli in costante crescita”.

Dai cubesat a un ricevitore Gnss

Ion Scv011, soprannominato “Savvy Simon”, aveva a bordo diversi satelliti, dispenser di satelliti e payload di terze parti tra cui: Kelpie-2, un cubesat 3U progettato e costruito da Aac Clyde Space per fornire esclusivamente dati del sistema di identificazione automatica (Ais) a Orbcomm e alla sua clientela, nell’ambito di un accordo di Space Data as a Service. C’era poi l’EpicHyper-2, un cubesat Epic 6U progettato e costruito da Aac Clyde Space. Lo spacecraft, il secondo di tre, fornirà dati iperspettrali esclusivamente ai partner di Wyvern Inc, un’azienda canadese di osservazione terrestre. E ancora: lo Spei Satelles (SpeiSat), un nanosatellite sviluppato dal Politecnico di Torino e dall’Agenzia spaziale italiana, dotato di sensori avanzati per lo studio dell’ambiente spaziale. Il satellite trasporterà un “nanobook” con messaggi di speranza e pace, stampati con una pubblicazione del 2020, e trasmetterà questi messaggi in tutto il mondo dall’orbita come simbolo di speranza. 

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Del payload faceva parte anche Mission 1, il primo progetto di satelliti di Outpost, progettato per acquisire esperienza di volo fondamentale per il sistema avionico Ferry dell’azienda prima di intraprendere le prime missioni di ritorno sulla Terra. Inoltre NaviLeo, un ricevitore di sistema di navigazione satellitare globale (Gnss) a basso costo e ad alte prestazioni sviluppato da SpacePnt. 

Sensore antidetriti, monitor di radiazioni e dispenser

Gli ultimi tre a bordo erano invece l’Odin-Du1, un sensore ospitato progettato e costruito da Odin Space. Primo carico utile lanciato dall’azienda, questo sensore è la prima installazione di una rete distribuita che fornirà nuovi dati su detriti letali di dimensioni subcentimetriche; l’Ukri Swimmr-1, un monitor di radiazioni progettato per raccogliere dati per il monitoraggio delle condizioni spaziali. Lo strumento viene dispiegato nell’ambito del progetto ‘Improved in-situ radiation measurements for space and aviation’, guidato da Stfc Ral Space, nell’ambito del programma Swimmr (Space Weather Innovation, Measurement, Modelling and Risk) e, da ultimo, l’AlbaPod 6P PocketQube, due dispenser di satelliti progettati appositamente da Alba Orbital, che supportano vari formati di satelliti nel formato PocketQube da 1p a 3p. A bordo di questa missione, gli AlbaPod rilasceranno sei satelliti PocketQube in orbita.

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