ESA COUNCIL

Osservazione della Terra, l’Europa accelera sui progetti “green”

Clima, sostenibilità e accesso allo spazio al centro degli accordi di cooperazione con Regno Unito e Polonia. Disco verde anche a quello con l’Unep delle Nazioni Unite per spingere la condivisione dei dati finalizzata alla tutela della biodiversità e delle risorse ambientali e naturali. Sul fronte dei lanciatori rivista la tabella di marcia per i test di Ariane 6

23 Ott 2023

Paolo Marelli

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C’è l’osservazione della Terra, con una migliore condivisione dei dati a livello europeo per conoscere, controllare e proteggere il nostro Pianeta, in cima ai piani per il futuro dell’Europa spaziale. E poi ci sono le varie tappe della tabella di marcia per il nuovo razzo Ariane 6 (sviluppato da ArianeGroup), fiore all’occhiello della tecnologia spaziale made in Europe. Da ultimo, ci sono gli accordi di cooperazione con il Regno Unito dopo la Brexit e con la Polonia che investirà 300 milioni di euro per nuovi progetti in orbita.

Sono questi i principali risultati del Council dell’Agenzia spaziale Europea (Esa) che si è tenuto a Parigi. “Sono stati due giorni intensi e pieni di incontri”, hanno detto nella conferenza stampa conclusiva il direttore generale dell’Esa, Josef Aschbacher, e lo svizzero Renato Krpoun, che ha presieduto il Council. 

Ok al programma ambientale dell’Onu

Oltre a clima, sostenibilità e accesso allo Spazio, il vertici nella capitale francese ha dato il semaforo verde anche all’accordo con il programma ambientale delle Nazioni Unite, l’Unep, per accelerare la condivisione dei dati finalizzata alla tutela della biodiversità, delle risorse ambientali e naturali. 

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Ariane 6: la tabella dei test

Per quanto riguarda i lanciatori, è stata rivista la tabella di marcia per i test dell’Ariane 6: entro fine ottobre è previsto un test a Terra dalla base europea di Kurou (Guyana Francese) e un test di accensione di lunga durata del motore Vulcain 2.1 previsto per il 23 novembre. Aschbacher ha spiegato che solo dopo questa data si potranno fissare i tempi per il lancio inaugurale che, comunque, avverrà nel 2024.

Il direttore generale dell’Esa ha precisato che gli ingegneri stanno continuando a lavorare per risolvere un problema idraulico nel sistema di controllo del vettore di spinta dello stadio centrale del razzo. Questo problema ha fatto sì che l’Esa e i suoi partner ritardassero il test di accensione a caldo. L’Agenzia spaziale ha già fatto sapere che il test di lunga durata è ora previsto per fine novembre. Sarà preceduto da un test di conto alla rovescia in scala reale il prossimo 23 ottobre, della durata di 36 ore, che si concluderà con una breve accensione del motore dello stadio centrale.

Aschbacher, inoltre, ha affermato che il team dell’Ariane 6 sta facendo buoni progressi, citando il successo del test di combustione a caldo di breve durata del 5 settembre scorso e un test separato del motore Vinci dello stadio superiore del 1° settembre. “Entrambi hanno avuto un grande successo”, ha dichiarato: “Siamo fiduciosi di essere sulla buona strada per il volo inaugurale, naturalmente con molti passi ancora da compiere”.

Il summit di Siviglia

Il ritardo, tuttavia, significa che l’Esa non avrà una data stimata per il debutto dell’Ariane 6, quando si riunirà il secondo summit spaziale europeo il 6-7 novembre a Siviglia, in Spagna. L’evento ospiterà riunioni separate del Consiglio dell’Esa e del Consiglio per la competitività dell’Unione europea, oltre a una riunione congiunta dei due organi.

L’accesso allo Spazio è uno degli argomenti chiave che l’Esa intende discutere al vertice e durante l’incontro con la stampa Aschbacher ha dichiarato che l’Agenzia sta ultimando un pacchetto di iniziative per le quali chiederà l’approvazione dei Paesi partecipanti all’incontro. Non ha voluto entrare nei particolari del pacchetto perché i dettagli finali sono ancora in fase di definizione, ma i membri dell’Esa hanno raggiunto un consenso sul “quadro generale” delle proposte.

Per l’accesso allo Spazio, il direttore generale dell’Esa ha detto che il pacchetto ha quattro pilastri: uno dei quali è “l’accesso stabilizzato allo Spazio” attraverso il sostegno ai razzi Ariane 6 e Vega C. Gli altri elementi includono una “sfida” per i piccoli veicoli di lancio in fase di sviluppo commerciale, la costruzione di rampe di lancio nello spazioporto della Guyana francese e la possibilità che Arianespace continui a commercializzare e gestire Vega, costruito da Avio.

Il vertice di Siviglia, ha osservato Aschbacher, fornirà un’approvazione politica di questi piani, ma non i finanziamenti. Gli impegni di budget saranno presi alla prossima riunione ministeriale dell’Esa che si terrà alla fine del 2025.

Occhi punti sul razzo Vega

Nel corso del briefing i funzionari dell’Esa hanno discusso anche di un problema relativo all’ultimo lancio di Vega (costruito dall’italiana Avio) dell’8 ottobre, il primo per la famiglia di veicoli Vega dopo il fallimento del lancio di Vega C nel dicembre 2022. Il razzo trasportava due carichi primari e 10 cubesat.

I funzionari hanno confermato che due dei 10 cubesat non si sono dispiegati dai loro adattatori di carico utile sullo stadio superiore del razzo. “Probabilmente questi satelliti non sono stati dispiegati”, ha dichiarato Toni Tolker-Nielsen, direttore del trasporto spaziale dell’Esa.

La crescita spaziale della Polonia

Via libera anche a un accordo di cooperazione tra l’Esa e la Polonia, con Varsavia ha aumentato la sua sottoscrizione ai programmi dell’Agenzia di quasi 300 milioni di euro. Finanziamenti includono la creazione di una costellazione di satelliti per l’osservazione della Terra, progetti di telecomunicazione e il volo con l’americana Axiom Space di un astronauta polacco verso la Stazione spaziale internazionale (Iss), al cui comando, da fine settembre e per sei mesi, c’è il danese Andreas Mogensen.

Il candidato più probabile per il volo è Sławosz Uznański, che è stato selezionato come astronauta di riserva dall’Esa lo scorso novembre ed è l’unico membro polacco del corpo astronauti dell’Agenzia spaziale europea.

Un investimento nel futuro

Il progetto “Camilla” per l’osservazione della terra, il cui budget ammonta a 85 milioni di euro, prevede invece la creazione di una costellazione di microsatelliti in grado di fornire dati di alta qualità in tempo reale e di ampliare i servizi di monitoraggio dall’orbita terrestre. Si tratta di un importante investimento nel futuro della Polonia, che testimonia l’impegno del Paese a sfruttare il potenziale della tecnologia spaziale per la crescita economica, la sicurezza nazionale e la tutela dell’ambiente. Il sostegno dell’Esa coprirà diversi aspetti del progetto, dalla progettazione e costruzione al lancio e al funzionamento dei satelliti.

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