IL PROGETTO

Agritech, l’italiana Space V coltiva piante in orbita

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Fondata a Genova da un gruppo di ingegneri e ricercatori sotto la guida dell’astronauta Franco Malerba, la startup è ospitata all’Esa Bic presso il Politecnico di Torino e ha ricevuto un finanziamento pre-seed dal fondo Galaxia di Cdp Venture Capital

Pubblicato il 14 Mag 2024

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La startup italiana Space V è lavoro per permettere agli astronauti di coltivare piante nelle stazioni orbitali e nei futuri insediamenti lunari e marziani destinate alla produzione di cibo fresco, supportando così una presenza stabile dell’uomo in un ambiente extraterrestre.

Space V è una startup innovativa con sede a Genova e Torino. Spin-off del Dipartimento di ingegneria meccanica, energetica, gestionale e dei trasporti (Dite) della Scuola di ingegneria di Genova nasce per portare le sue capacità e competenze nell’emergente mercato della space economy, focalizzandosi nel settore della ricerca per la produzione di cibo vegetale fresco nello Spazio.

Malerba alla guida

Guidata da Franco Malerba, il primo astronauta italiano oltre che ingegnere, già manager di Thales Alenia Space, Space V ha recentemente raccolto un finanziamento pre-seed dal fondo Galaxia, il Polo Nazionale di Trasferimento Tecnologico per lo sviluppo di nuove imprese dedicate al settore dell’Aerospazio, nato da Cdp Venture Capital in partnership con Obloo.

Biologia e robotica

Space V opera in un campo interdisciplinare in cui biologia e robotica collaborano per creare soluzioni decisamente innovative. Il suo obiettivo è progettare e sviluppare attrezzature adatte per la coltivazione di piante nello spazio, aprendo nuove prospettive per la ricerca agronomica indispensabile per il futuro dell’esplorazione spaziale.

Nel breve termine, Space V punta a sviluppare e testare una serra adattiva in orbita terrestre, sulla Stazione Spaziale Internazionale o anche su stazioni spaziali commerciali che saranno attive nei prossimi anni.

Esa Bic Torino

Fondata nel 2021, Space V ha rapidamente guadagnato riconoscimento nel settore spaziale. Nel 2022, è stata selezionata come una delle prime startup italiane ospitata presso l’Esa Bic (Business Incubation Center), aperto dall’Esa all’interno nell’Incubatore I3P del Politecnico di Torino. Questa partnership ha fornito a Space V l’accesso all’ecosistema tecnologico della regione Piemonte, un luogo di eccellenza delle tecnologie spaziali, riconosciuto a livello mondiale, grazie alla presenza di Thales Alenia Space e della filiera di pmi dedicate allo spazio.

Nel 2023 Space V ha chiuso un round di finanziamento pre-seed con Cdp Venture Capital attraverso il fondo Galaxia. La startup è al lavoro su un successivo round di finanziamento attraverso il coinvolgimento di fondi di venture capital.

Serra multipiano

“Per le missioni lontane, per le stazioni abitate sulla Luna, che vedremo già nella decade degli anni ’20, e poi per i viaggi verso Marte, non ha più senso trasportare tutto il cibo da Terra; bisogna semmai portarsi i semi e coltivare via via le piante più utili alla nutrizione degli astronauti in apposite serre spaziali – afferma Malerba -. Il contributo di Space V è appunto l’idea di una serra multipiano adattiva, ideale per lo Spazio, capace di rese altissime, versatile in quanto capace di coltivare simultaneamente diverse specie di piante, sobria nel consumo energetico, quanto più possibile autonoma e intelligente. Il nostro obiettivo è lo sviluppo di una serra tecnologica, capace di realizzare agricoltura nello Spazio in modo ottimale”.

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