IL PROGETTO

Space rider, la ricerca degli studenti di Trento in orbita con l’Esa

L’iniziativa fa parte dell’Academy Experiments Programme dell’Agenzia Spaziale Europea, che sostiene le attività in ambito space economy delle Università. Si tratta dell’unico esperimento italiano tra i sette che hanno superato l’ultima selezione. Obiettivo: rilevare le particelle “Sparkle” nella ionosfera 

12 Mar 2024

Paolo Marelli

Space rider

Undici fra dottorande e dottorandi, studentesse e studenti dell’Università di Trento sono stati selezionati per partecipare a una straordinaria esperienza scientifica: l’Esa Academy Experiments Programme. Unico team italiano tra i sette che hanno superato la dura selezione dell’Agenzia spaziale europea, il team di UniTrento – informa l’ateneo – porterà nello spazio il proprio progetto, il rivelatore di particelle chiamato Sparkle. 

Decollo entro il 2025

Partenza stimata entro il 2025 a bordo del veicolo spaziale Space rider e rientro sulla Terra non prima di un paio di mesi. Prima, durante e dopo la missione c’è tutto il tempo per lavorare fianco a fianco con il personale Esa e veder crescere le proprie idee. In una parola ‘imparare’. 

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L’iniziativa dell’Esa Academy

L’Experiments Programme è l’iniziativa di Esa Academy dedicata alla formazione universitaria, condotto in stretta collaborazione con gli atenei degli Stati membri. Un programma “su misura” che si svolge in parallelo all’esperienza accademica per sviluppare le loro idee e i loro progetti attraverso il contatto diretto con i professionisti Esa. 

Ce n’è per tutte le linee di ricerca: dall’aereo per il volo parabolico dove testare la microgravità, all’ice-cube facility, una scatola nella stazione spaziale internazionale dove gli studenti possono testare il loro esperimenti, fino alle facilities dedicate alle applicazioni della robotica in ambito spaziale. 

Progetti a bordo di Space rider

Da quest’anno il programma si è arricchito di una nuova possibilità: quella di collocare i propri esperimenti a bordo del veicolo spaziale Space rider che graviterà in un’orbita bassa – a 400 chilometri dalla Terra – per almeno due mesi. 

Space rider farà uso del lanciatore Vega e al termine della missione tornerà a Terra, dando così la possibilità ai gruppi di ricerca di recuperare gli strumenti e raccogliere ulteriori dati. Solo due dei sette progetti selezionati da Esa Academy- tra cui Sparkle, il progetto UniTrento – viaggeranno a bordo di Space rider. 

Straordinaria opportunità di ricerca

“È la prima volta che questa navicella innovativa viene messa a disposizione da Esa per il programma Academy” commenta Veronica Vilona, ingegnera aerospaziale e research manager del gruppo di Astroparticelle al Tifpa-Trento Institute for Fundamental Physics and Applications, oltre che referente tecnico per le ragazze e i ragazzi. “Il fatto di assistere allo sviluppo di tutte le fasi di una missione spaziale – dal suo concepimento, allo sviluppo, al lancio, le misurazioni in orbita e persino il rientro – è una straordinaria opportunità per chi fa ricerca. Un’esperienza unica nel suo genere. Solitamente infatti, soprattutto per le ragazze e i ragazzi, capita di vedere solo un pezzetto dei progetti più grandi”. 

Gomito a gomito con gli ingegneri dell’Esa

“Il lavoro fianco a fianco con gli ingegneri Esa e la possibilità di usare le facilities di Esa – dichiara Roberto Iuppa, professore al Dipartimento di fisica UniTrento e fisico sempre all’Infn/Tifpa – sono cose che solitamente ai loro coetanei non sono possibili. Ed è significativo che questa opportunità venga proprio qui, dal Trentino. Significa che è stata riconosciuta la bontà e la competitività del progetto scientifico presentato dal team. Ma questo per noi è anche un segnale di come la scuola di Trento sia ormai in grado di interessare e formare in breve tempo i giovani protagonisti dello spazio di domani”.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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