STRATEGIE

D-Orbit, Panesi: “Il 2024 segnerà il raggiungimento di nuovi traguardi”

Avanti tutta sulle missioni commerciali di trasporto orbitale, il primo dicembre il lancio di Beyond che ospita a bordo 8 satelliti e 4 hosted payload. Utilizzato l’innovativo veicolo Ion Satellite Carrier

05 Dic 2023

Paolo Marelli

Panesi Renato D-Orbit

D-Orbit, azienda italiana di Como, leader nel settore della logistica spaziale e del trasporto orbitale, ha lanciato con successo la sua tredicesima missione commerciale, denominata Beyond, utilizzando il suo innovativo veicolo di trasporto orbitale Ion Satellite Carrier. 

Il razzo Falcon 9 è decollato dallo Space Launch Complex della base spaziale di Vandenberg, in California. Ion Satellite Carrier è stato poi rilasciato in un’orbita eliosincrona ad un’altitudine di circa 560 chilometri. 

Nuovi traguardi nel 2024

“Questa missione, con la sua composizione eterogenea, mostra perfettamente la flessibilità del nostro Ion Satellite Carrier – dice Renato Panesi, cofondatore e direttore commerciale di D-Orbit -. Quest’anno è stato straordinariamente intenso, pieno di sfide e di altrettante soddisfazioni. Ora guardiamo con entusiasmo al 2024, un anno che segnerà il raggiungimento di diversi nuovi traguardi, che siamo ansiosi di condividere con l’intero settore”.

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Dall’osservazione della Terra alle telecomunicazioni

Il team di controllo di missione di D-Orbit sta ora conducendo le operazioni relative alla fase di lancio e prima messa in orbita, in preparazione della successiva fase operativa. Durante la missione, Ion ospiterà a bordo diversi satelliti, payload, e deployer di satelliti di terze parti, tra cui Alisio-1, un cubesat 6U dell’Instituto de Astrofisica de Canarias (Iac) e Iactec Space, il primo satellite per l’osservazione della Terra delle Isole Canarie; Nano Ff A e Nano Ff B, due cubesat 2U di Tu Berlin, sono parte di un progetto promosso dal ministero Federale dell’Economia e dell’Energia con il finanziamento del Centro aerospaziale tedesco (Dlr); Logsats, un cubesat 3U di Patriot Infovention, lanciato per dimostrare i primi sistemi satellitari tailandesi: un sistema di comunicazione Internet-of-Things (IoT) ed un sistema di monitoraggio dell’aviazione.

Dall’edge computing a un nuovo propellente

E ancora: Pono 1, un cubesat 2U di Privateer, è un sistema compatto di edge computing, storage, machine learning e trasmissione dati, costruito per essere disponibile agli operatori satellitari come hosted payload; Z01 SuperTorquer, di Zenno Astronautics, dimostrerà l’effettivo funzionamento nello spazio dei primi elettromagneti superconduttori ad alta temperatura del mondo; MI:1, una missione di Trl 11 che testerà in orbita un prototipo dello Space Aware Edge Computer dell’azienda; Recs, un hosted payload di D-Orbit e dello Space Propulsion Laboratory (SpLab) del Politecnico di Milano, mira a comprendere meglio il comportamento del protossido di azoto, un propellente già utilizzato nel sistema di propulsione di D-Orbit, e le sue prestazioni durante il rifornimento; e infine AlbaPod 6P, due deployer di satelliti PocketQube 6P di Alba Orbital Ltd: AlbaPod 6P è un deployer per satelliti PocketQube 6P. 

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