IL PROGETTO

Galileo, entra in servizio la nuova stazione di terra

La nuova struttura di telemetria, tracciamento e controllo è stata installata nella base di Kourou, in Guyana francese. L’ufficiale tecnico di Esa Bobby Nejad: “Progetto sofisticato che ha richiesto mesi di lavoro intenso”

25 Lug 2023

Paolo Marelli

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Entra in servizio la nuova stazione di terra. Per il progetto Galileo, il sistema europeo di posizionamento e navigazione satellitare, è un’altra pietra miliare. La nuova struttura di telemetria, tracciamento e controllo (Tt&c) è una parabola di 13,5 metri di diametro montata su una struttura di acciaio e cemento alta 10 metri. Conosciuto come l’acronimo Ttcf-7, ha sede nei locali del sito di lancio europeo a Kourou, nella Guyana francese, accanto al suo fratello maggiore Ttcf-2.

Mesi di intenso lavoro

“Ci sono voluti diversi mesi di intenso lavoro per completare questa risorsa altamente sofisticata”, commenta l’ufficiale tecnico dell’Esa, Bobby Nejad, con l’Agenzia spaziale europea che si è coordinata con le società Gmv, Indra Sistemas e Cpi Vertex Antennentechnik GmbH, responsabili della progettazione, dello sviluppo e del dispiegamento in loco dell’antenna.

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“Gran parte della sfida – continua Nejad- è data dalla sua posizione. Dovevamo farlo funzionare perfettamente in un ambiente caldo e umido accanto alla foresta pluviale amazzonica prima di consegnarlo al suo operatore. La sua entrata in servizio è stata attesa con impazienza”. La nuova stazione di terra serve per “tenere il passo con le esigenze della costellazione Galileo, che continua a crescere”.

Costellazione di 28 satelliti

Con 28 satelliti in orbita, Galileo è cresciuto fino a diventare la più grande costellazione di satelliti pubblici d’Europa e continua ad ampliarsi: altri 10 satelliti saranno mandati in orbita.

Ogni satellite Galileo richiede regolari contatti a terra per raccogliere la sua telemetria e ricevere nuovi telecomandi per continuare la sua missione. Le antenne Tt&c sono costruite esattamente per questo scopo e sono, quindi, un elemento indispensabile di ogni infrastruttura terrestre satellitare.

Stazioni di terra: dove sono

Queste antenne Galileo sono senza equipaggio, gestite in modo completamente automatizzato dai due centri di controllo Galileo (Gcc) che si trovano a diverse migliaia di chilometri di distanza a Oberpfaffenhofen in Germania e Fucino in Italia.

Le altre stazioni di Galileo sono Tt&c distribuite in tutto il mondo in località remote come Noumea e Papeete nel Pacifico meridionale, Redu in Belgio, La Réunion vicino al Madagascar e un sito (ad alta latitudine) a Kiruna nella Svezia settentrionale.

Quest’ultima antenna svolgerà anche un ruolo importante durante le prossime attività di ammodernamento delle precedenti antenne TT&C nella rete di stazioni, che sono già in servizio da diversi anni. TTCF-7 assumerà i loro compiti durante le attività di manutenzione quando dovranno essere messi offline.

Parola d’ordine: sicurezza

La sfida non farà che aumentare man mano che i restanti satelliti Galileo di prima generazione saranno lanciati nei prossimi anni, prima dei successivi modelli Galileo di seconda generazione.

Il segmento di terra di Galileo è uno degli sviluppi più complessi mai intrapresi dall’Esa. Non è solo impegnativo per le sue dimensioni, le prestazioni tecniche e l’ampia distribuzione geografica, ma deve anche soddisfare requisiti di affidabilità e sicurezza molto rigorosi per rendere il servizio di navigazione fornito competitivo, ma ancora più importante, sicuro per l’utente finale.

L’Agenzia dell’Unione europea per il programma spaziale, Euspa, sovrintende a tutte le attività operative che utilizzano il segmento di terra nell’ambito della sua responsabilità per le operazioni di Galileo.

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