IL PROGETTO

Osservazione della Terra, via alla prima mappa delle coste italiane

Ispra in campo per “Marine Ecosystem Restoration”, iniziativa finanziata con i fondi per Pnrr. Previsto l’utilizzo di sensori satellitari per arrivare alla copertura di un’area di 10.200 Kmq. Il presidente Stefano Laporta: “Avviato un ambizioso pacchetto di interventi per la tutela e la valorizzazione dell’ecosistema del Mediterraneo”

29 Feb 2024

Paolo Marelli

Ispra

L’Ispra avvia la più grande mappatura delle coste Italiane utilizzando i sensori satellitari. Nell’ambito del progetto Marine Ecosystem Restoration (Mer) è stata assegnata la gara d’appalto per mappare gli habitat costieri dell’intera Penisola, un’iniziativa innovativa nell’ambito del Pnrr. L’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale ha selezionato il consorzio guidato da Fugro per impiegare la sua tecnologia all’avanguardia per la mappatura degli ambienti costieri.

Scandagliati 4.000 km di costa

Le attività di rilievo saranno condotte su tutto il territorio costiero nazionale e prevedono la mappatura delle praterie di Posidonia oceanica e Cymodocea nodosa, utilizzando sensori all’avanguardia, tra cui Lidar e sensori ottici aviotrasportati, gravimetria aerea (tecnica che utilizza sensori che misurano la gravità, utile ad arrivare ad un maggior dettaglio) e sensori satellitari multispettrali, arrivando a coprire una superficie di 10.200 chilometri quadrati, una tecnologia multibeam e l’impiego di un veicolo sottomarino autonomo per l’osservazione diretta di 4.000 chilometri di costa.

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Difesa degli ecosistemi marini

Il progetto prevede inoltre una mappatura completa della fascia costiera fino a 800 metri a partire dalla linea di costa verso l’interno con sensori Lidar, ottici e gravimetrico. Con questo intervento, che si svolgerà in tre sotto-regioni costiere (Mar Mediterraneo Occidentale, Mar Ionio e Mare Mediterraneo Centrale, Mare Adriatico), il progetto Mer mira a rafforzare il Sistema nazionale di osservazione degli ecosistemi marini e costieri. 

Il piano Mer del Pnrr

“Prende il largo il più grande progetto di mappatura e ripristino degli ecosistemi marini, il piano Mer del Pnrr, un vero e proprio laboratorio di restauro degli habitat e osservatorio dei fondali che traccerà la rotta per interventi futuri – si legge in una nota dell’Ispra -. È stato infatti sottoscritto da Ispra, nell’ambito del progetto Mer, il verbale di consegna e avvio delle prestazioni in via d’urgenza con l’operatore economico Rt per lo svolgimento delle attività riguardanti i rilievi Lidar batimetrici e le indagini geofisiche di completamento”.

Nascerà l’atlante digitale dei mari

“Il progetto di mappatura delle nostre coste compie il primo passo, grazie alla tecnologia Lidar creeremo l’atlante digitale dei nostri mari – afferma il presidente di Ispra, Stefano Laporta -. Con il piano Mer, l’Ispra ha avviato un ambizioso pacchetto di interventi per la tutela e la valorizzazione dell’ecosistema del Mediterraneo. Tra questi rientrano le attività con il sensore Lidar, uno dei pilastri su cui si fonda il nostro programma straordinario di restauro dei mari.

Enea per la tutela del Mediterraneo

L’Enea ha messo a punto una piattaforma innovativa per il monitoraggio in tempo reale del Mediterraneo centrale, ma anche un laboratorio integrato di telerilevamento, modelli oceanici, analisi chimiche e dati delle proprietà marine. Si tratta del progetto Marine Hazard, finanziato con la misura Pon “Ricerca e competitività 2007-2013” e coordinato dal Cnr.

Nello specifico la piattaforma WebGis consiste in banca dati open source, in grado di gestire informazioni ambientali e geospaziali e di monitorare in tempo reale differenti proprietà e parametri marini. È in grado di ricevere ed elaborare informazioni relative all’osservazione della Terra dal “Copernicus Marine Environment”, e di mettere a disposizione della comunità scientifica e delle istituzioni un archivio pluriennale di dati satellitari giornalieri, consultabili e scaricabili.

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