SpaceX sta trattando con Vodafone Uk per un possibile accordo di utilizzo delle frequenze per il suo servizio di Internet via satellite Starlink. Secondo quanto riporta il Sunday Telegraph l’azienda di Elon Musk sarebbe prossima alla sigla di un’alleanza fortemente ricercata per dare sostegno alla diffusione della sua offerta di banda larga mobile in regno Unito.
SpaceX sarebbe alla caccia di accordi sullo spettro che consentano al suo servizio via satellite di connettersi alle reti in fibra ottica e, quindi, di espandersi più rapidamente.
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A SpaceX serve un collegamento con l’infrastruttura in fibra
SpaceX ha avviato in Uk a inizio anno un test del servizio Starlink che copre alcune migliaia di utenti. A questi è richiesta la parabola satellitare per ricevere il servizio di connettività Internet.
Ora l’azienda starebbe cercando infrastrutture terrestri per collegarsi al backbone delle reti in fibra britanniche e a spettro nelle frequenze alte. L’alleanza con gli operatori mobili sarebbe un vantaggio per Starlink nel momento in cui i clienti aumenteranno e la rete sarà trafficata.
In un documento presentato al regolatore Ofcom Vodafone ha indicate di essere aperta alle trattative con gli operatori del satellite; secondo le fonti del Sunday Telegraph i negoziati con SpaceX sono in fase avanzata.
Vodafone, si legge nel prospetto, ha in licenza lo spettro nella banda dei 28GHz e questo spettro è di grande valore per i collegamenti ai satelliti. La telco si dice aperta a trattare con operatori del satellite per soluzioni di leasing dello spettro.
Il progetto di Starlink: Internet universale
A maggio Elon Musk ha detto di aver ricevuto oltre 500.000 pre-ordini per il servizio Starlink, per ora lanciato negli Stati Uniti, in Canada e nel Regno Unito.
Il piano di SpaceX è di arrivare a impiegare un totale di 12.000 satelliti, il cui lancio è stato già autorizzato dal regolatore americano. Il costo della costellazione Starlink si aggira sui 10 miliardi di dollari.
A gennaio SpaceX, il cui obiettivo è la copertura Internet universale, ha lanciato un suo razzo Falcon 9 che ha portato in orbita 143 mini satelliti, tra i quali 10 mezzi della flotta Starlink per la copertura Internet; a febbraio ne son stati lanciati altri 60. Attualmente sono più di 1.000 i satelliti Starlink nello spazio e almeno 10.000 gli utenti già connessi in un programma, ancora in fase beta e cui si accede solo per invito, avviato l’anno scorso e destinato alle aree rurali americane.
Il kit Starlink con antenna e modem costa 499 dollari, più un canone mensile di 99 dollari per il servizio di banda larga (velocità tra 70 e 130 Mbps).
A febbraio SpaceX ha chiuso un nuovo round di finanziamenti raccogliendo 850 milioni di dollari. La nuova infusione di capitali ha fatto salire la valutazione dell’azienda di Musk a circa 74 miliardi di dollari.
Sfida a tre sulla banda larga satellitare
Nella corsa alla space economy la grande sfida nel settore privato è tra l’azienda di Musk e l’imprenditore Jeff Bezos: il mese scorso Amazon si è assicurata nove veicoli di lancio satellitare dalla United Launch Alliance (Ula) per supportare l’implementazione iniziale della sua iniziativa Internet a banda larga, Project Kuiper. I veicoli di lancio Atlas V di Ula, joint venture missilistica tra Boeing e Lockheed Martin, sono i primi dei molti che verranno utilizzati per dispiegare in orbita la costellazione di satelliti di Amazon.
L’anno scorso Amazon aveva dichiarato che investirà più di 10 miliardi di dollari per costruire una rete di 3.236 satelliti che forniranno servizi Internet a banda larga ad alta velocità a persone in tutto il mondo non ancora raggiunte.
Altra rivale di SpaceX nei progetti della banda ultralarga satellitare è OneWeb, operatore con sede in Uk in cui ha investito Eutelsat. L’azienda francese a ottobre ha portato la sua quota dal 17,6% al 22,6% ed è divenuto il secondo azionista dietro Bharti che possiede il 30,0%, rafforzando così la sua posizione come partner chiave di OneWeb.