Il turismo spaziale raggiungerà quest’anno un fatturato di 652 milioni di euro, ma nel 2029 arriverà a 9,35 miliardi e a 13,2 miliardi nel 2033. Questo vuol dire una crescita media annua del 38,6% rispetto al 2023 mentre nel periodo 2018-2022 è stata del 18,6%. Sono questi dati e le stime di Global Sub-Orbital Transportation And Space Tourism Market Research Report 2023.
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I sistemi di trasporto
Realizzato da Marketing Insights Report, il documento completa quanto già espresso all’interno del Global Space Tourism Market Research Report 2023 pubblicato lo scorso gennaio e che anch’esso vaticina per questo settore innovativo un grande potenziale. Il fattore trainante è lo sviluppo dei sistemi di trasporti spaziale che sta già rendendo i voli spaziali sempre più economici e trasformerà il turismo spaziale da un business di nicchia ad un’opzione sempre più accessibile per la classe media.
Gli assi della ricerca
La ricerca analizza il mercato per tipo di trasporto, applicazione e geografia. Per quest’ultima, ci sono anche i dati legati alle grandi aree geografiche, ma anche ai singoli paesi tra cui l’Italia. Per quanto riguarda invece i tipi di trasporto la ricerca distingue tra veicoli suborbitali riutilizzabili, palloni per alte altitudini e velivoli a volo parabolico. La ripartizione per applicazioni comprende commerciale, militare e governativa. Due i target di clientela (i civili e i ricchi) e altrettanti i tipi di “viaggio” promessi (orbitale e suborbitale).
Sinergia privato-pubblico
La ricerca cita 15 compagnie specializzate tra cui le più famose sono Blue Origin, Virgin Orbit e SpaceX che ha già portato due civili in orbita e più di tutte le aziende commerciali ha creato tecnologie e stabilito una linea di business che ha permesso di abbassare il costo dei lanci. Ma non è solo lo spazio commerciale a spingere per il turismo spaziale. La Nasa stessa ha firmato un accordo nel dicembre del 2021 un accordo con Blue Origin, Northrop Grumman Systems Corporations e Nanoracks LLC per portare sulla Iss due persone all’anno e studiare tutte le implicazioni di questa nuova forma di turismo.
I programmi di India e Giappone
Anche l’agenzia spaziale indiana Isro sta portando avanti un programma che riguarda il volo umano verso la bassa orbita con attività che riguardano anche il turismo spaziale in collaborazione con società private. Tuttavia il paese più attivo e con le previsioni di crescita maggiore è il Giappone, grazie appunto alla concomitanza tra programmi commerciali e governativi sostenuti dal Ministero dell’Economia, Commercio e Industria nell’ambito del Growth Strategy Action Plan che comprende anche gli altri programmi spaziali.
Attenzione alla sostenibilità
Il paese del Sol Levante ha già predisposto un sistema di osservazione delle emissioni inquinanti. La sostenibilità ambientale è infatti il problema principale, sia dal punto visto tecnico sia di accettabilità sociale. I motori dei vettori di lancio emettono infatti elevate quantità di composti di carbonio alle quote più alte che mettono a serio rischio lo strato di ozono – il cui buco è stato richiuso anche grazie al comportamento umano – con riflessi marcati sul già minacciato equilibrio climatico del pianeta.
Il caso di Yusaku Maezawa
Le questioni di immagine sono di grande importanza nella space economy che deve stare ben attenta a spiegare perché si spendono quantità gigantesche di denaro e quali sono i benefici. L’agenzia spaziale giapponese Jaxa intanto ha avviato anche uno studio sui beni di prima necessità per lo spazio e c’è il caso di Yusaku Maezawa. Il miliardario nipponico è già stato sulla Stazione Spaziale Internazionale per 12 giorni, si è prestato al primo esperimento di food delivery spaziale e salirà per il volo che Starship di SpaceX compirà intorno alla Luna.
Turismo e pendolarismo
Il rapporto afferma con certezza che, in ogni caso, le questioni della sostenibilità e del calo dei costi saranno fondamentali per lo sviluppo del turismo spaziale e dell’industria spaziale. Ad essi sarà legata anche la disponibilità e l’eventuale sviluppo successivo di infrastrutture di lancio. Tra quest’ultime ci saranno anche quelle dedicate al volo ipersonico, una tecnologia che punta a creare un sistema di volo intercontinentale con tempi paragonabili a quelli di un treno locale. Ma qui, più che di turismo spaziale verso le orbite terrestri e la Luna, si parla di pendolarismo…