SCENARI

Satelliti nell’orbita Leo, le assicurazioni cambiano strategia

L’esposizione al rischio sta aumentando in modo significativo sull’onda della quantità crescente di lanci. Ci si interroga su un nuovo modello di business più sostenibile a servizio della nuova comunità spaziale

06 Mar 2023

Paolo Marelli

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Mentre l’orbita terrestre bassa (Leo-Low Earth orbit) è un terreno fertile per l’economia spaziale, c’è una crescente preoccupazione a proposito della disponibilità di polizze assicurative per i satelliti che vi operano. Negli ultimi anni Swiss Re, Aig, Aspen Re e Agcs (Allianz) sono uscite dal mercato delle assicurazioni spaziali, mentre altre compagnie  hanno fatto un passo indietro sulle coperture. Il problema di fondo è questo: mentre i premi sono bassi, così come lo è la domanda del mercato, l’esposizione al rischio è alta e sta aumentando in modo significativo.

Il problema in cifre

Sulla base delle informazioni fornite dal gruppo assicurativo francese Axa, nel 2022 ci sono stati 186 lanci, che hanno portato in orbita un totale di 2.500 satelliti. Di questi, 1.730 erano satelliti Starlink, che non erano assicurati. Dei restanti 770 satelliti, solo 340 satelliti sono stati assicurati durante il lancio.

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Nel 2022 c’erano circa 7.000 satelliti attivi in orbita, per un valore di 120 miliardi di dollari. Ciò include 590 satelliti in orbita geostazionaria (Geo) e 280 satelliti in orbita terrestre media (Meo) o orbita altamente ellittica (Heo), di cui solo 238 satelliti erano assicurati per 24,7 miliardi di dollari; e 6.100 in Leo, di cui solo 63 satelliti erano assicurati per 3,1 miliardi di dollari.

I timori delle compagnie

Mentre nel segmento delle assicurazioni spaziali c’è un timore per il crescente rischio di potenziali collisioni, gli operatori del comparto si stanno anche chiedendo se un mercato assicurativo in orbita terrestre bassa sia sostenibile o meno, e come possa evolversi per soddisfare le esigenze del futuro.

I meccanismi del settore

I premi assicurativi, infatti, sono calcolati come percentuale della somma che deve essere assicurata, quindi gli assicuratori spaziali guadagnano molto meno dai piccoli satelliti della New Space in Leo rispetto ai tradizionali satelliti Geo. Ecco perché il mercato si svilupperà solo se vi saranno premi sufficienti per rendere le assicurazioni spaziali un mercato fattibile in cui impegnare risorse e investimenti.

Quale soluzione adottare

Per superare questo ostacolo, la soluzione sarebbe un’azione collettiva con gli assicuratori spaziali da un lato e la nuova comunità spaziale dall’altro. Le compagni di assicurazione chiedono che i nuovi rischi spaziali siano più facili da valutare da un punto di vista tecnico. Anche perché i premi per un satellite Leo sono circa un decimo di quelli per un dispositive Geo, ma con rischia altrettanto elevati e, quindi, di difficile sostenibilità economica per il mercato delle polizze in orbita. 

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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