LA MISSIONE

Agile rientra a “casa” dopo 17 anni: va in pensione il satellite dell’Asi

Il telescopio spaziale per le alte energie realizzato dall’Agenzia spaziale con il contributo di Inaf e Infn, il mondo accademico e industriale italiano pone fine alla sua attività. In oltre 87.200 orbite intorno alla Terra, ha osservato una grande varietà di sorgenti di raggi gamma galattiche ed extra galattiche, evidenziandone i cambiamenti molto rapidi, frequenti episodi di emissione X e gamma provenienti da stelle di neutroni, resti di esplosioni di Supernovae e buchi neri

15 Feb 2024

Paolo Marelli

AGILE

Va in pensione dopo 17 anni di attività. “Agile”, il satellite scientifico dell’Agenzia spaziale italiana (Asi), è rientrato in atmosfera ponendo così fine alla sua intensa attività di cacciatore di sorgenti cosmiche tra le più energetiche dell’Universo, quelle che emettono raggi gamma e raggi X.  Spiegano dall’Asi: “Agile (Astrorivelatore gamma a immagini leggero, ndr) ha rappresentato un programma spaziale unico e di enorme successo nel panorama delle attività spaziali italiane”.

“Agile” è stato realizzato dall’Asi, con il supporto dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), di università e dell’industria italiana, con Ohb Italia, Thales Alenia Space, Rheinmetall e Telespazio.

87.200 orbite intorno alla Terra

In oltre 87.200 orbite intorno alla Terra, “Agile” ha monitorato il cielo alle alte energie osservando una grande varietà di sorgenti di raggi gamma galattiche ed extra galattiche, evidenziandone i cambiamenti molto rapidi, frequenti episodi di emissione X e gamma provenienti da stelle di neutroni, resti di esplosioni di Supernovae e buchi neri.

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Dati ricevuti al Centro Broglio

Le osservazioni acquisite dal satellite sono state ricevute a terra dalla stazione del Centro spaziale Luigi Broglio dell’Asi a Malindi, in Kenya. I dati sono stati poi ritrasmessi al Centro di controllo di Telespazio, per poi arrivare all’Asi Space Science Data Center (Ssdc) di Roma, responsabile di tutte le operazioni scientifiche: dalla gestione, analisi e archiviazione fino alla distribuzione dei dati e dei relativi cataloghi accessibili alla comunità internazionale.

Enorme contributo scientifico

La produzione scientifica di “Agile” è costituita da più di 800 riferimenti bibliografici, di cui più di 160 articoli con referaggio e 12 cataloghi di missione pubblicati fino a gennaio 2024. Tra le principali scoperte scientifiche del satellite dell’Asi ricordiamo la prima individuazione delle sorgenti di raggi cosmici galattici in resti di Supernovae, l’evidenza di accelerazione di particelle estremamente rapida dalla Nebulosa del Granchio con al centro una pulsar rapidamente ruotante (Premio Bruno Rossi 2012), e l’individuazione di emissione gamma in corrispondenza dell’emissione di getti relativistici dal sistema binario con buco nero galattico Cygnus X-3. “Agile” inoltre ha fornito una mappatura dell’intera galassia molto dettagliata e studiato centinaia di sorgenti galattiche ed extra-galattiche.

Attività straordinaria

“Agile può considerarsi una missione da record non solo per la durata di quasi 17 anni in orbita, ma anche per gli importanti risultati scientifici ottenuti”, commenta Teodoro Valente presidente dell’Asi: “Si tratta di una missione scientifica tutta italiana, realizzata dalla nostra industria (satellite e payload), operata dalla base di Malindi e dal Centro di controllo del Fucino e gestita dallo Space Science Data Center di Asi per le attività di analisi e archiviazione dei dati. A tutto ciò si aggiunge l’ottimo lavoro di interpretazione dei dati svolto dalla comunità scientifica nazionale”.

“Agile ci ha regalato moltissime sorprese e scoperte scientifiche di primo piano, frutto dell’ingegno e dell’enorme lavoro di tutti quelli che lo hanno visto prima crescere e poi lanciato in orbita”, dice Marco Tavani presidente dell’Inaf.

Aggiunge Antonio Zoccoli, presidente dell’Infn: “Agile è stata davvero una missione di successo, un piccolo satellite che ha fatto una grande scienza”.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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