IL VERTICE ITALIA-AFRICA

Piano Mattei, Urso: “Aerospazio pilastro strategico, via al rilancio della cooperazione con l’Africa”

ll ministro per le Imprese: “Già in cantiere con l’Egitto un programma per innovare il Broglio Space Centre del Cairo, anche a vantaggio degli altri Paesi del Continente”. Riflettori sui dati satellitari per implementare i servizi di telemedicina e corsi di formazione avanzata

29 Gen 2024

Paolo Marelli

Urso ministro

L’aerospazio è uno dei pilastri strategici del Piano Mattei per la collaborazione tra Italia e Africa, l’iniziativa presentata durante il vertice di Roma. “Lo Spazio è uno dei tre ambiti su cui si scommette il nostro futuro”, spiega Adolfo Urso. Il ministro delle imprese e del made in Italy, con delega allo Spazio, parlando a venticinque capi di Stato e di governo africani, si riferisce “alla rete satellitare e a quello che consentirà anche ai vostri paesi l’accesso alla Spazio che l’Italia conseguì proprio dall’Africa, dalla nostra base di Malindi 60 anni fa”.

Urso: “Broglio Space Centre in Kenya sarà rilanciato”

“L’Unione Africana – continua Urso – ha adottato la ‘Strategia e la politica spaziale africana’, che ha portato nel 2017 all’approvazione del progetto di un’agenzia spaziale continentale, l’African Space Agency (Asa), con sede in Egitto a Il Cairo. L’Italia, da sessant’anni appunto, è presente in Kenya con il Broglio Space Centre. Abbiamo già individuato con il governo di quel Paese un piano di rilancio del centro a favore anche degli altri Paesi africani. Vogliamo così promuovere corsi avanzati di formazione su temi spaziali, trasferire l’analisi dei dati satellitari, sviluppare la telemedicina anche con progetti di scambio dati satellitari tra ospedali africani e alcuni hub di eccellenza in Italia”.

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Il ministro: “Osservazione della Terra cruciale per l’Africa”

“Inoltre, i dati satellitari di osservazione della Terra – prosegue il ministro – sono essenziali per molte sfide africane come la sicurezza alimentare, il controllo del territorio e la sicurezza. Vogliamo insieme costruire un futuro comune in sicurezza. A questo serve un uso sapiente delle materie prime critiche, che sono a fondamento della tecnologia green e della tecnologia digitale, la duplice transizione che sta cambiando gli assetti globali. L’Italia è pronta a farlo con voi, con le nostre imprese in progetti comuni, per sviluppare l’estrazione e la lavorazione delle materie prime, dal litio al cobalto alle terre rare, in una filiera industriale, che possa rappresentare un nuovo modello di partnership per la nostra Ue”.

Urso: “Necessaria una partnership Europa-Africa”

Allargando l’orizzonte oltre l’aerospazio, il ministro sottolinea che “le nostre relazioni sono oggi prevalentemente nel campo dell’energia con 11 intese siglate ma vi sono anche 1600 imprese italiane operanti in Africa, dalla chimica ai macchinari, alle infrastrutture. In questa fase in cui all’Europa è preclusa la frontiera orientale diventa sempre più necessaria la partnership tra Europa ed Africa che passa innanzi tutto dal Mediterraneo e quindi dalla Penisola Italia.

La collaborazione industriale tra noi è quindi assolutamente necessaria, ciascuno ha qualcosa che all’altro manca: insieme possiamo favorire la crescita e lo sviluppo economico e sociale e quindi la stabilità e la pace nella Regione”.

Collaborazione dai gasdotti alla connettività digitale

In questo ponte comune Italia-Africa verso la crescita, Urso evidenzia anche il ruolo cruciale del settore delle interconnessioni e delle materie prime critiche (dal litio al cobalto alle terre rare) che sono fondamentali nella twin transition. Osserva il ministro: “Mi riferisco certamente ai gasdotti, sempre più importanti per l’Unione, ma anche ai progetti di interconnessione elettrica con Tunisia e in prospettiva con Libia e Egitto, anche ai fini dell’energia rinnovabile. Mi riferisco alle connettività digitali, con il cavo Blue Med e Raman, che anche grazie ad imprese italiane, garantiranno la trasmissione dati tra Nord e Sud del Mondo”.

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